Mirko Badiale – Stati d’Animo
Dentro me non voglio guardare, potrei non vedere nessuno.
Dentro me non voglio guardare, potrei non vedere nessuno.
Il venditore di illusioni aveva tutto in saldo, ma non comprai nulla, avevo già gli armadi pieni.
Come sto? In questo momento meravigliosamente totalmente incredibilmente appassionatamente disperatamente felicemente legata mani e piedi all’unico uomo di cui mi emoziona anche solo vedere un’immagine, leggere il nome, sentire una parola all’orecchio o ricevere un pensiero in qualche modo. Ora è così. Ed è bellissimo. Al poi penserò poi. E se questa è follia, viva la follia!
La timidezza è una condizione strana dell’anima, una categoria, una dimensione che si apre la solitudine. È anche una sofferenza inseparabile, come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s’irritasse e contraesse di fronte alla vita. Fra le compagini umane, questa qualità o questo difetto fa parte di un insieme che costituisce nel tempo l’immortalità dell’essere.
L’egoismo ci protegge da molti mali, compreso quello dell’ingratitudine.
Selvagge, impetuose, le emozioni entrano sotto pelle con barbara veemenza, espugnando l’orgoglio, depredando respiri. Poi fuggono in ritirata tra i silenzi di macerie e ceneri. Ovunque brandelli d’anima, schegge di utopia, nubi impenetrabili di nostalgia.
La sofferenza è una specie di bisogno dell’organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo.