Mirko Badiale – Vita
È molto più faticoso educare se stessi che giudicare gli altri. Ora, l’importante è scegliere.
È molto più faticoso educare se stessi che giudicare gli altri. Ora, l’importante è scegliere.
La notte vede tante lacrime, tanti baci, tanti corpi; la notte è quell’amica del cuore che ha visto tutto, che sa tutto, ma che nonostante quel tutto torna sempre, dopo il giorno, per esserci ancora.
Il mio pensiero notturno è leggero come una ragnatela che ondeggia dal davanzale della finestra che si apre alla vita, sogno inconsapevole di noi persone comuni che non ci rendiamo conto del suo valore, poco apprezzato quando tutto va bene e prezioso quando camminiamo su un filo sottile con la paura di cadere nel vuoto, ho sempre cercato di godere di ogni minuto, ogni istante, ogni gioia, vivendo il presente, ricordando il passato per bello o brutto che sia e costruendo il mio futuro scontrandomi con la realtà che ci colpisce ogni giorno, cercando di renderla più dolce tramite i sogni.
Non esiste bene e/o male,entrambi fanno parte della medesima essenza.Credo nell’esistenza di un filo sottileche lega ogni forma di vitaogni azione e pensiero,è per questo che tutto ha un sensoseppure non subito riconosco,ci pensa poi la vita a mostrarmipermettendomi di usare quegli strumentiper ricordare e conoscere,non fermandomi nella dualitàma proiettandomi verso l’oltre,è così che imparo a godere di quel meraviglioso donoche è la vita.Questa è la mia fede.
Io sono la classica persona che vuole essere capita al volo. Non ti do conferme, non ripeto le cose; mi aspetto che sia tu ad ascoltarmi. Non ti dico mai si, perché quando è si sono presente vicino a te. Non ti sorrido se dici una cosa bella, ti bacio. Non ti dico di abbracciarmi, ma mi aspetto che sia tu a farlo dopo aver guardato i miei occhi timidi. Non ti dico di voler far pace, mi aspetto che tu vieni e mi butti addosso un cuscino o mi stuzzichi in faccia per farmi ridere. Sopratutto non pretendo di dirci sempre “ti amo”, ma mi aspetto te dietro la porta di casa, con una rosa, due patatine e l’amore sotto le lenzuola che portano il nostro profumo.
Se la gioventù sapesse. Se la vecchiaia potesse.
“Nulla è più spaventoso e sinistro della memoria, soltanto quel che non cessa di dolorare resta nella memoria”.Avverte Georges Bataille: “per capire Nietzsche non serve leggerlo dall’esterno o catturarlo ideologicamente, come ha fatto il nazismo, occorre stendersi su di lui, essere dei suoi.”