Monia Ghesini – Filosofia
Mi capita spesso di sentir dire che fare del bene non serve a niente; Io non lo credo. Fare del bene serve a te stesso e anche a chi, il Bene, lo merita davvero.
Mi capita spesso di sentir dire che fare del bene non serve a niente; Io non lo credo. Fare del bene serve a te stesso e anche a chi, il Bene, lo merita davvero.
La fioritura della pianta parla del raccolto.
Le parole sono semi che non fecondano la terra sterile.
Se certe persone, prima di parlare, si facessero un esame di coscienza, eviterebbero di dire un mare di stronzate.
Se nel mondo ci fossero più artisti e meno matematici, potremmo contare sui colori anziché i soldi, per essere felici.
Il vero sapiente è colui che non crede in nessun Dio e in nessuna religione ma invidia coloro che lo fanno.
Ma è un originale, senza nessuna cultura: uno di quei selvaggi moderni che ora si vedono spesso, di quei liberi pensatori che hanno assimilato d’emblée i concetti dell’ateismo, del materialismo. Prima il libero pensatore era un uomo che aveva appreso i fondamenti della religione, delle leggi, della morale, e poi, da sé attraverso lotte e travagli, era giunto al libero pensiero: ma ora c’è un nuovo tipo di liberi pensatori, i quali non hanno mai sentito dire che vi sono leggi morali e religiose e che non sanno fare altro che negare, cioè sono dei selvaggi. Lui credo che sia figlio di un maestro di Mosca e non ha ricevuto alcuna istruzione. Quando entrò all’accademia e cominciò a farsi una certa fama, siccome non è sciocco, volle istruirsi e si mise a leggere le riviste e i giornali, e così si fece una cultura superficiale che l’ha portato alla negazione di tutto. Un tempo almeno si studiava il passato per combatterlo, ma ora ci si contenta di paroloni: selezione, evoluzione, lotta per l’esistenza e via discorrendo.