Monica Cannatella – Stati d’Animo
Definirmi nervosa quando mi si vede in questo stato, non è un termine appropriato, il termine esatto è “incazzata” va bene anche delusa dal comportamento di certe persone.
Definirmi nervosa quando mi si vede in questo stato, non è un termine appropriato, il termine esatto è “incazzata” va bene anche delusa dal comportamento di certe persone.
Non credo a tutti quelli che mi dicono “ti voglio bene” ormai questa frase ha perso di valore, tutti lo dicono ma nessuno fa nulla per dimostratelo che quel bene è reale. Credo invece a chi ogni giorno mi poggia la mano sul braccio e mi sussurra “tranquilla, ci sono io”! E poi mi abbraccia come nessuno ha mai fatto.
Non percepiscono, non comprendono, il loro istinto si è addormentato. Non coltivano, non hanno spirito, anche quando sono spiritosi. Con quella smania del “tutto e subito”, con presunzione si auto-eleggono a “soluzione” della tua vita. Prima ti amano, e poi t’insultano, prima ti bramano, poi ti disprezzano, perché non amano che con lo stomaco, tra tonfi e brividi che molti illudono. Questo è l’amore del nuovo secolo, del “devi amarmi” come un oracolo, mentre nel cuore un sentimentucolo, gli s’intravede con il binocolo.
L’immaginazione è l’orizzonte di ogni scrittore. Un colore per tutti, l’infinito per egli.
È bellissimo scoprirsi ancora vivi, ancora capaci di donarsi. È bellissimo scoprire che in un mondo così privo ormai di valori e sentimenti, ancora si può avere la fortuna di conoscere persone vere, sincere e con valori ancora validi. Che magari come te vivevano nascosti in un angolo in silenzio, aspettando che qualcuno si accorgesse di loro. E solo chi ha il loro stesso cuore, la loro stessa anima può notarli nel loro silenzio!
Le ferite dell’anima sono quelle più dolorose, benché sanguinano abbondantemente nessuno le vede e questo porta a morire lentamente, come una sorta di emorragia invisibile!
Credo che la stazione sia il luogo dell’autenticità delle lacrime e dei sorrisi, dove, negli arrivi e nelle partenze si alternano stati d’animo profondi lasciando poco spazio alla finzione.