Monica Franceschinis – Felicità
La felicità si specchia sempre, in ogni momento davanti ai nostri occhi, basta saperla cogliere.
La felicità si specchia sempre, in ogni momento davanti ai nostri occhi, basta saperla cogliere.
La felicità non è giungere in cima alla montagna, ma è nel percorso della scalata, della fatica, dell’attesa di arrivare sulla sommità del monte.
Poiché noi siamo fatti in modo che paragoniamo tutti a noi stessi e noi stessi a tutti, la felicità o il dolore dipendono da coloro con i quali stiamo a contatto, e nulla è più pericoloso della solitudine. La nostra immaginazione, che è naturalmente portata ad elevarsi, alimentata dalle fantastiche immagini della poesia, si crea una schiera d’esseri fra i quali noi occupiamo l’ultimo posto; e all’infuori di noi tutto ci sembra splendido e ogni persona perfetta. E questo è naturalissimo. Spesso sentiamo che ci manca qualche cosa e, proprio quel che ci manca, ci sembra di trovarlo in un’altra persona alla quale attribuiamo tutto ciò che noi pure abbiamo, e inoltre una grazia ideale. Così immaginiamo l’uomo felice. Ed esso è una creatura della nostra fantasia.
Felicità è sentirsi il cuore che canta, anche quando non hai voce.
Mi basterebbe così poco per essere felice!
Ed alla fine, visto che troppa gente che ha meno, sa essere più felice di chi ha troppo… Direi che la gioia, in fondo, non è “avere”, ma solo ed esclusivamente, “essere”.
Sai, molto tempo fa cercavo di combattere la felicità; mi dicevo: chiunque è felice ha qualcosa di sbagliato, pensa in un modo distorto. Oggi non lo faccio più, e mi dico: se è possibile essere felici, lo sarò. Non farò il difficile e anche se non sarà la felicità perfetta non farò lo schizzinoso. Mi prenderò tutta la felicità che posso prendere.