Mya Antares – Stati d’Animo
Sono stanca di capire, ho esurito le cartucce della pazienza, adesso passo a quelle del vaffanculo.
Sono stanca di capire, ho esurito le cartucce della pazienza, adesso passo a quelle del vaffanculo.
Paradossalmente, la presenza più viva che possiamo provare è l’assenza.
Il leggero soffio del vento trafigge il mio cuore, quel cuore gelato dall’inverno, che non vive, che non ricorda, ma soffre. Ed ecco, primavera.
Visto che nessuno può essere contemporaneamente da solo e di troppo, nell’universo non siamo soli.
E mi rendo conto che non sono mai stata così bene. È bello usare il tuo nome quando scrivi qualcosa, non serve più che mi nasconda. Questa è libertà. Tu non sai il gusto che ha, continua a nasconderti, io ora posso essere. Alla fine questa sono io.
Ora mi ci vorrebbero un paio di scarpe, di quelle comode per girare il mondo, di quelle con la suola articolata tanto da restarci appiccicata la terra dei posti attraversati, così di terra in terra, di posto in posto porto con me un pezzo di ciò che è stato.
A volte persino sentirsi sbagliati diventa monotono, e prima o poi dal noioso e fallimentare presente si impara a costruire un futuro migliore.