Napoleone Bonaparte – Arte
Non devi combattere troppo spesso con un nemico, altrimenti gli insegnerai tutta la tua arte.
Non devi combattere troppo spesso con un nemico, altrimenti gli insegnerai tutta la tua arte.
Voi artistiche credete a ogni bugialasciate la fantasiaa chi non sa ancoracosa sia.
Se si parla di pittura sono d’obbligo Magritte, Permeke e, subordinatamente, Topor. Da evitare Picasso, e persino Pollok, forse anche Rauschenberg e Wahrol. Ammessi invece Kandinsky e Klee; semmai un patetico ricordo di Cy Twombly del periodo romano. Ottimo è, per l’Ottocento, confessare un debole per De Nittis e Boldini, persino per Michetti, e ovviamente per Fattori. Si va sempre bene ora con Boccioni, Balla, il primo Carrà. Fra gli scultori, con Moore non si sbaglia mai; glissare su Manzù e semmai ostentare una qualche nostalgia per Medardo Rosso. Se si parla di musica, evitare gli ovvi entusiasmi per Bach, Beethoven, Mozart; Debussy è sempre ottimamente quotato. Con Mahler si va sul sicuro. Ma Schonberg, la dodecafonia, e persino Nono sono argomenti rischiosi, meglio evitare. Ora si è invece tranquilli con Respighi. All’ovvio Verdi è sempre preferibile Donizetti, se non addirittura Puccini. Con Rossini non si sbaglia mai.
L’essere umano è un opera d’arte vivente, il suo corpo è meccanicamente perfetto. È straordinaria la funzionalità del suo organismo, tanto quanto il ragionamento e le idee che ne derivano. Ma ciò che è più spettacolare, è il modo in cui prova emozioni e sentimenti così vasti, così intensi, a volte così tanto contrastanti da far rabbrividire.
Lo spettatore che accoglie l’euritmia solo come godimento artistico, non ha affatto bisogno di conoscerne…
È un grande artista colui che ha incorporato nel suo lavoro il maggior numero delle più grandi idee.
Giuseppe d’Agata ha uno svariato approccio all’arte: ludico, impegnato, sperimentale, incuriosito.