Nello Maruca – Comportamento
A piacere rendi piacere.
A piacere rendi piacere.
Le supposizioni subdole ed i pensieri maligni li lascio a chi non ha l’intelligenza di…
Non mi uniformerò mai al mondo, preferisco la purezza della mia mente sbagliata, che quella…
Nella vita ognuno si aggiusta i suoi fatti come può, non sempre in maniera legale e magari dando fastidio agli altri.
E allora mi sono guardato negli occhi. Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l’ultimo Altro, anzi l’unico e vero Sestesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua domanda d’amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all’indecenza.
C’è un gesto che non so trattenere: una carezza a chi voglio bene, un altro che vorrei ripetere: l’abbraccio ad un’amica lontana, un gesto che mi manca: il sorriso di un figlio, un altro che rifiuterei, la pacca sulla spalla da un amico che già mi ha deluso, un gesto che non negherei, un plauso a chi troppo spesso dice “te l’avevo detto” e un gesto che mi porto dentro ma questo me lo tengo per me stesso.
Ho sempre fatto tutto con il cuore, regalavo sempre un po’ di me a chi ha bussato a questo cuore, e mai per interesse, o per un mio tornaconto. Ma poi un giorno ho compreso son dovuto a malincuore convincermi che non tutti meritano l’amore, la comprensione, la bontà di un cuore, del mio cuore vero e sincero e son costretto a difenderlo, non permettendo che sia più calpestato.