Nello Maruca – Desiderio
Se bisognevole del pane quotidiano per la sopravvivenza è assurdo aspirare bottarga per antipasto.
Se bisognevole del pane quotidiano per la sopravvivenza è assurdo aspirare bottarga per antipasto.
L’indigente non è solo vessato e scansato dai suoi simili ma è anche la sfortuna a perseguitarlo senza tregua.
A chi sa essere puntuale tutte le porte sono aperte.
Con le ruberie si acquisiscono enormi beni distruggendo, però, la coscienza.
Più importante è il posto occupato più alto il prestigio che ne deriva.
Ogni seme è un desiderio.
Non si ha abbastanza territorio su cui volare, neppure troppe illusioni da potersi giocare perché nulla è illusione se lo si crede certo. Era una calda panchina di quel sole di maggio voleva sentirsi il caldo nelle ossa. Proveniva da un lungo inverno che all’apparenza sembrava finito Gli strascichi dell’anima ne aveva congelato i pensieri non le emozioni.
L’indigente non è solo vessato e scansato dai suoi simili ma è anche la sfortuna a perseguitarlo senza tregua.
A chi sa essere puntuale tutte le porte sono aperte.
Con le ruberie si acquisiscono enormi beni distruggendo, però, la coscienza.
Più importante è il posto occupato più alto il prestigio che ne deriva.
Ogni seme è un desiderio.
Non si ha abbastanza territorio su cui volare, neppure troppe illusioni da potersi giocare perché nulla è illusione se lo si crede certo. Era una calda panchina di quel sole di maggio voleva sentirsi il caldo nelle ossa. Proveniva da un lungo inverno che all’apparenza sembrava finito Gli strascichi dell’anima ne aveva congelato i pensieri non le emozioni.
L’indigente non è solo vessato e scansato dai suoi simili ma è anche la sfortuna a perseguitarlo senza tregua.
A chi sa essere puntuale tutte le porte sono aperte.
Con le ruberie si acquisiscono enormi beni distruggendo, però, la coscienza.
Più importante è il posto occupato più alto il prestigio che ne deriva.
Ogni seme è un desiderio.
Non si ha abbastanza territorio su cui volare, neppure troppe illusioni da potersi giocare perché nulla è illusione se lo si crede certo. Era una calda panchina di quel sole di maggio voleva sentirsi il caldo nelle ossa. Proveniva da un lungo inverno che all’apparenza sembrava finito Gli strascichi dell’anima ne aveva congelato i pensieri non le emozioni.