Nello Maruca – Religione
Perché si goda dell’amore di Dio bisogna riconoscere e pentirsi dei propri torti.
Perché si goda dell’amore di Dio bisogna riconoscere e pentirsi dei propri torti.
Non giudicare mai nessuno, lascia che siano gli altri a giudicare te, un giorno capiranno il loro errore.
Dalla troppa fiducia deriva grande danno.
Anche se Dio non esistesse avrebbe il suo gregge.
Credo che ognuno di noi nella vita incontri il Divino, collegandosi alla parte più profonda della sua anima. E la percezione di ciò che metafisicamente ci sfugge e ci sovrasta è molto soggettiva e dipende molto dalla sensibilità di ciascuno di noi. Rispetto le persone religiose, ma le religioni come fede organizzata non mi convincono affatto: i rituali per tutti, le icone per tutti, i santuari per tutti, i precetti per tutti, i dogmi per tutti nulla hanno a che fare con Dio. Dio è nei recessi della nostra anima, e stabiliamo con Lui un rapporto profondo ed esclusivo che non si può condividere con nessuno e in nessun rito. Dunque il fatto che io non abbia una religione non significa che io non abbia un Dio.
Dio ama chiamarci “pecorelle” come una madre chiama suo figlio con i nomi più intimi.
Quando l’uomo si scoraggia perde anche la forza fisica. Non riesce più a reagire, ma se solo si ricorda di Cristo riacquista fiducia e ritrova la forza.
Non giudicare mai nessuno, lascia che siano gli altri a giudicare te, un giorno capiranno il loro errore.
Dalla troppa fiducia deriva grande danno.
Anche se Dio non esistesse avrebbe il suo gregge.
Credo che ognuno di noi nella vita incontri il Divino, collegandosi alla parte più profonda della sua anima. E la percezione di ciò che metafisicamente ci sfugge e ci sovrasta è molto soggettiva e dipende molto dalla sensibilità di ciascuno di noi. Rispetto le persone religiose, ma le religioni come fede organizzata non mi convincono affatto: i rituali per tutti, le icone per tutti, i santuari per tutti, i precetti per tutti, i dogmi per tutti nulla hanno a che fare con Dio. Dio è nei recessi della nostra anima, e stabiliamo con Lui un rapporto profondo ed esclusivo che non si può condividere con nessuno e in nessun rito. Dunque il fatto che io non abbia una religione non significa che io non abbia un Dio.
Dio ama chiamarci “pecorelle” come una madre chiama suo figlio con i nomi più intimi.
Quando l’uomo si scoraggia perde anche la forza fisica. Non riesce più a reagire, ma se solo si ricorda di Cristo riacquista fiducia e ritrova la forza.
Non giudicare mai nessuno, lascia che siano gli altri a giudicare te, un giorno capiranno il loro errore.
Dalla troppa fiducia deriva grande danno.
Anche se Dio non esistesse avrebbe il suo gregge.
Credo che ognuno di noi nella vita incontri il Divino, collegandosi alla parte più profonda della sua anima. E la percezione di ciò che metafisicamente ci sfugge e ci sovrasta è molto soggettiva e dipende molto dalla sensibilità di ciascuno di noi. Rispetto le persone religiose, ma le religioni come fede organizzata non mi convincono affatto: i rituali per tutti, le icone per tutti, i santuari per tutti, i precetti per tutti, i dogmi per tutti nulla hanno a che fare con Dio. Dio è nei recessi della nostra anima, e stabiliamo con Lui un rapporto profondo ed esclusivo che non si può condividere con nessuno e in nessun rito. Dunque il fatto che io non abbia una religione non significa che io non abbia un Dio.
Dio ama chiamarci “pecorelle” come una madre chiama suo figlio con i nomi più intimi.
Quando l’uomo si scoraggia perde anche la forza fisica. Non riesce più a reagire, ma se solo si ricorda di Cristo riacquista fiducia e ritrova la forza.