Nicholas Sparks – Libri
Per rassicurarla, le rispondeva sempre che stava bene, anche se non era affatto vero, e non solo dubitava di tornare mai a sentirsi bene, ma non era neppure sicuro di volerlo.
Per rassicurarla, le rispondeva sempre che stava bene, anche se non era affatto vero, e non solo dubitava di tornare mai a sentirsi bene, ma non era neppure sicuro di volerlo.
“Isabella”. Pronunciò il mio nome completo con attenzione; poi, con la mano libera, giocò con i miei capelli, scompigliandoli. Quel contatto così casuale mi scatenò una tempesta dentro. “Bella, arriverei a odiare me stesso, se dovessi farti del male. Non hai idea di che tormento sia stato”, abbassò gli occhi, intimorito, “il pensiero di te immobile, bianca, fredda… di non vederti più avvampare di rossore, di non poter più cogliere la scintilla nel tuo sguardo quando capisci che ti sto prendendo in giro… non sarei in grado di sopportarlo”. Mi fissò con i suoi occhi meravigliosi e angosciati. “Ora sei la cosa più importante per me. La cosa più importante di tutta la mia vita”.
“È strano, rilassante. Poter andare dove volevo senza fretta di arrivare.” “Lo fai sembrare una terapia.” “Credo lo sia stato.”
Aveva sempre accettato di servire il tempio di Apollo, con tutta l’ingenuità del primo amore, ma non era mai stata una libera scelta.
And so the lion fell in love with the lamb.E così il leone si innamorò dell’agnello.
Io la chiamo sindrome da museo delle cere: tutto quello che possediamo, man mano che diventiamo vecchi, assume un’aria museale, noi compresi.
Come regola generale, nessuno scrittore dovrebbe far figurare il suo ritratto nelle sue opere. Quando i lettori hanno gettato un’occhiata alla fisionomia dell’autore, di rado riescono a mantenersi seri.