Nicholas Sparks – Stati d’Animo
“È strano, rilassante. Poter andare dove volevo senza fretta di arrivare.” “Lo fai sembrare una terapia.” “Credo lo sia stato.”
“È strano, rilassante. Poter andare dove volevo senza fretta di arrivare.” “Lo fai sembrare una terapia.” “Credo lo sia stato.”
È proprio nel momento in cui tutto sembra buio e ostile che i problemi trovano una soluzione, non dobbiamo mai dimenticare che nelle difficoltà possiamo riuscire ad attingere a quella forza inesauribile che tutti noi conserviamo nel cuore e che molte volte non ci accorgiamo nemmeno di possedere!
I passi sono l’animo di chi procede, di chi cammina, di chi passeggia, di chi corre: è come fossero verità apparentemente nascoste, eppure si sentono, si percepiscono, si vedono.
Ho combattuto e continuerò a combattere con tutte le mie forze, nessun male riuscirà a sconfiggermi, perché mi sono sempre aggrappata all’affetto dei mie cari, all’amore dei miei figli. E anche se sono stata segnata da quel male che si chiama “cancro”, io non gliela darò vinta, riuscirò a darmi sempre coraggio per affrontare qualsiasi paure e difficoltà. Ho tanta speranza nel cuore e forse anche questo mi ha dato la forza per non mollare in questo lungo tragitto. Questo percorso, mi è servito a capire tante cose e anche se porto tutto dentro; “continuo a sorridere” a combattere e a credere nel domani per me e per la mia famiglia.
Ebbene, sì! Abbiamo una natura animale. Siamo degli animali. Immaginiamo di assopirci, quietarci… cambiare. Io “credo” che l’unica cosa immodificabile sia proprio la natura! Abbiamo, qualche vita fa, mischiato il nostro sangue a quello del nostro animale totem, attraverso un morso ben assestato e si è diffusa l’infezione, il virus! C’illudiamo del poter, per giunta, consapevolmente ed intenzionalmente, mutare forma, ma quando il grido dell’animale ci scassa dall’interno col suo dirompere formidabile, ci ammutolisce d’ogni “legge”. E ritorniamo puri!
Capita, nel trambusto delle varie manchevolezze che tormentano andamenti di vita, di scoprire un filo d’oro che poi si anima ricamando nell’indefinito orizzonte del pensiero la parola felicità.
C’è, spesso, nelle cose non dette, o tacitate, o rinviate, o semplicemente ignorate, o dimenticate, l’attimo che forse era lì, nell’aria, nella mente, nello sguardo, nel cuore, per essere accolto come quel vagito a lungo atteso, come quel fiore sbocciato a sorpresa in un deserto, come l’anelito di un pensiero più volte represso dalle contrarietà, come quell’occasione ormai chiusa silenziosa nel tempio del rimpianti senza fine!