Nicola Dell’Aquila – Frasi d’Amore
La nostra intesa d’anima è completa al punto, che ogni tuo lembo di pelle è una nuova emozione.
La nostra intesa d’anima è completa al punto, che ogni tuo lembo di pelle è una nuova emozione.
L’amore, un labirinto dove perdersi tra dolore, gioia, passione e un infinito piacere.
È così bello per chi è “grande grande” sentirsi “piccola piccola” fra le mani di chi ti ama.
Immagino noi, che non facciamo cose eclatanti, ma che facciamo cose normali come una coppia normale, cose di tutti i giorni. Amarci nei nostri giorni normali.
Si dice che l’amore sia una cosa semplice. L’amore è semplice, nasce semplice. Poi sta a noi mantenerlo semplice e farlo fiorire, oppure complicarlo e farlo morire.
Chi non è mai stato ferito ride delle cicatrici altrui. […] Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l’oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l’invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei. Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale e d’un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi. Gettala via! Ma è la mia dama, oh, è il mio amore! Se solo sapesse di esserlo! Parla eppure non dice nulla. Come accade? È il suo sguardo a parlare per lei, e a lui io risponderò. No, sono troppo audace, non è a me che parla. Due elle più belle stelle del cielo devono essere state attirate altrove e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare nelle loro orbite durante la loro assenza. E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle? Tanto splendore farebbe scomparire le altre stelle come la luce del giorno fa scomparire la luce di una lampada: in cielo i suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a cantare credendo che non fosse più notte.
Amarsi è anche guardarsi negli occhi e non aver bisogno di parole.
L’amore, un labirinto dove perdersi tra dolore, gioia, passione e un infinito piacere.
È così bello per chi è “grande grande” sentirsi “piccola piccola” fra le mani di chi ti ama.
Immagino noi, che non facciamo cose eclatanti, ma che facciamo cose normali come una coppia normale, cose di tutti i giorni. Amarci nei nostri giorni normali.
Si dice che l’amore sia una cosa semplice. L’amore è semplice, nasce semplice. Poi sta a noi mantenerlo semplice e farlo fiorire, oppure complicarlo e farlo morire.
Chi non è mai stato ferito ride delle cicatrici altrui. […] Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l’oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l’invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei. Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale e d’un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi. Gettala via! Ma è la mia dama, oh, è il mio amore! Se solo sapesse di esserlo! Parla eppure non dice nulla. Come accade? È il suo sguardo a parlare per lei, e a lui io risponderò. No, sono troppo audace, non è a me che parla. Due elle più belle stelle del cielo devono essere state attirate altrove e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare nelle loro orbite durante la loro assenza. E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle? Tanto splendore farebbe scomparire le altre stelle come la luce del giorno fa scomparire la luce di una lampada: in cielo i suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a cantare credendo che non fosse più notte.
Amarsi è anche guardarsi negli occhi e non aver bisogno di parole.
L’amore, un labirinto dove perdersi tra dolore, gioia, passione e un infinito piacere.
È così bello per chi è “grande grande” sentirsi “piccola piccola” fra le mani di chi ti ama.
Immagino noi, che non facciamo cose eclatanti, ma che facciamo cose normali come una coppia normale, cose di tutti i giorni. Amarci nei nostri giorni normali.
Si dice che l’amore sia una cosa semplice. L’amore è semplice, nasce semplice. Poi sta a noi mantenerlo semplice e farlo fiorire, oppure complicarlo e farlo morire.
Chi non è mai stato ferito ride delle cicatrici altrui. […] Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l’oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l’invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei. Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale e d’un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi. Gettala via! Ma è la mia dama, oh, è il mio amore! Se solo sapesse di esserlo! Parla eppure non dice nulla. Come accade? È il suo sguardo a parlare per lei, e a lui io risponderò. No, sono troppo audace, non è a me che parla. Due elle più belle stelle del cielo devono essere state attirate altrove e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare nelle loro orbite durante la loro assenza. E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle? Tanto splendore farebbe scomparire le altre stelle come la luce del giorno fa scomparire la luce di una lampada: in cielo i suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a cantare credendo che non fosse più notte.
Amarsi è anche guardarsi negli occhi e non aver bisogno di parole.