Nicola Dell’Aquila – Stati d’Animo
Un prato fiorito in primavera riempie sempre la nostra anima di gioia, con la consapevolezza che la vita comunque sempre si rinnova, lasciandosi alle spalle le amarezze.
Un prato fiorito in primavera riempie sempre la nostra anima di gioia, con la consapevolezza che la vita comunque sempre si rinnova, lasciandosi alle spalle le amarezze.
Vivo una vita che spesso sento che non mi appartiene più. Una vita dove a stento mi riconosco. Nella mia stessa situazione e nel mio stesso stato d’animo credo ci siano milioni di persone. Persone schiacciate dalla morsa del “Di più non posso fare”! Perché questa vita ormai ci mette a terra e ci toglie anche la possibilità di percorrere una vita meritevole e che sentiamo nostra.
Nel buio generato dall’indifferenza, se non avviene alcun cambiamento, non v’è luce che possa splendere.
Credo in certi valori, ma soprattutto credo che il rispetto e la sincerità devono primeggiare in ogni posto, in ogni persona e in ogni rapporto! Invece trovo persone meschine, finte e opportuniste. Vedo parole buttate al vento e regalate e tanta merda vestita di buon senso! Fiera di essere “Diversa” da un mondo che non mi appartiene e non mi apparterrà mai!
Tra le cime di quelle montagne, ti ricerco nel soffio del vento, alla sera tra vicoli fatiscenti e isolati dei pensieri grigi; ma nella notte, i frammenti delle emozioni, danno vita a sensazioni uniche e indissolubili.
Quando si arriva al punto di non avere più dialogo, è inutile trascinarsi in un amore che fu.
È facile girare le spalle al proprio problema e crearne uno più semplice da superare. Ti sei creato una vita di false traiettorie e falsi sentieri da seguire, solo per illuderti che la strada sarà meno impervia ed il traguardo più semplice da raggiungere. Hai proiettato fuori la frustrazione che ti logora dentro, creando nemici esterni da attaccare ed eliminare. Quando sarebbe così semplice fermarti, scrutarti l’anima e capire che l’unica persona da correggere risiede in te, sei te. Ti isoli nelle tue paure, perché quelle certezze di cartone potrebbero distruggersi alla prima flebile pioggia e così giaci e muori in quell’oscura menzogna, che come una cantilena ti tormenta la mente, la stessa mente brillante che ha creato tutto ciò che ti ha distrutto.