Nino Salvaneschi – Anima
Le anime ferite, lacerate o trafitte, sono abissi di cui la scienza non ha misurata la profondità. Ma son sempre gli abissi che invocano l’azzurro.
Le anime ferite, lacerate o trafitte, sono abissi di cui la scienza non ha misurata la profondità. Ma son sempre gli abissi che invocano l’azzurro.
Le stagioni sono scandite dai battiti leggeri delle nostre ali.
Già fin d’allora i sentimenti erano quelli che dovevano restare per sempre: l’incertezza del proprio valore, un continuo oscillare fra l’autostima e lo scoraggiamento, fra un idealismo al di sopra delle cose del mondo e un naturale appetito dei sensi, e come allora, anche cento volte più tardi ho visto quei tratti della mia natura talvolta come una spregevole malattia, talatra come segno di merito.
Esiste l’anima? Si! Diamo noi anima ad ogni cosa, l’immagine della nostra.
La mia anima si è persa nell’immensità del niente.
Lascia che il cielo copra le tue lacrime, scindi il tuo corpo dall’anima, rompi queste catene che tengono le tue ali ben ancorate a terra. Alzati, nulla può fermare il suo pensiero, inutile rinnegare chi si è impossessato del tuo cuore. Libera l’anima tua e vola nel ricordo di quell’amore che fu insaziabile felicità.
Ogni volta che l’anima si libera dai limiti che impone la mente, riuscendo ad esprimersi in simbiosi con un’altra anima, tutto ciò che ne prenderà origine sarà unico ed irripetibile e rimarrà scolpito nel cuore, per sempre!