Novalis – Filosofia
Il filosofo vive di problemi come l’uomo di cibi. Un problema insolubile è un cibo indigesto.
Il filosofo vive di problemi come l’uomo di cibi. Un problema insolubile è un cibo indigesto.
E se la speranza fosse la prima a morire… non nutrirebbe i sogni… sono solo una carica a salve per sparare al reale.
Le manifestazioni esteriori non devono distrarci dalla riflessione sull’essenza degli avvenimenti.
Il nostro pensiero è come una porta aperta sull’infinito.
Se tutte le cose sono collegate dalle leggi invalicabili degli elementi, se gli dei, o chi per loro, commettessero illegalità o coprissero quella di qualcun altro, abusando del loro potere, non lo farebbero forse contro quello che rappresentano, quindi contro loro stessi?
Il giusto è privo in assoluto di turbamento, mentre l’ingiusto è ricolmo del turbamento più grande.
Credere che si possa avere pensieri e scelte puramente proprie senza essere minimamente influenzati da forze esterne, in poche parole credere nel libero arbitrio, è come dire che, mettendo una palla su un piano essa possa deliberatamente muoversi nella direzione che trova più congeniale senza essere mossa da forza esterne ma solo dalla propria volontà. Semplicemente irrazionale.