Orazio (Quinto Orazio Flacco) – Verità e Menzogna
Vulgus veritatis pessimum interpres.Il volgo è il peggior interprete della verità.
Vulgus veritatis pessimum interpres.Il volgo è il peggior interprete della verità.
Credi sempre a tutto, al nemico, all’amico, al conoscente a al deficiente. Lascia che la verità degli altri ti scivoli lentamente dalle orecchie alle vie urinarie e finisca nell’unico posto dove è possibile conservarla: nella bianca porcellana di un wc.
Spesso la menzogna sembra predominare sulle verità, ma improvvisamente la putrida coltre di fango si spacca e le cose tenute nascoste emergono vittoriosamente!
Qualsiasi cosa, del resto, è una perdita e spreco di tempo: tranne fottere di gusto o creare qualcosa di buono o guarire o correr dietro a una specie di fantasma-amore-felicità. Tanto tutti finiamo nel mondezzaio della sconfitta: chiamala morte, chiamala errore. Io non son bravo con le parole. Direi però, dato che tutti ci s’adatta alle circostanze, che certe cose accrescono la tua esperienza, anche se magari non si tratta di saggezza. È possibile peraltro che uno resti per tutta la vita nell’errore, vivendo in uno stato come d’intontimento o di paura. Ne avrete viste, di queste facce. Io ho visto la mia.
Expertus metuit.Colui che ha esperienza teme.
La realtà e la fantasia sono come due barche che navigano fianco a fianco verso lo sconosciuto, in un mare in cui dubbi e certezze si confondono e si equivalgono fino alla mezzanotte, l’ora nella quale la magia si esaurisce, tutto sparisce nel nulla e la carrozza di Cenerentola torna ad essere una zucca.
Non è scandaloso avere una verità oggi e una domani. È scandaloso non averne mai.