Orazio Santagati – Libri
Non cerco dei libri per le vacanze ma le vacanze in un libro.
Non cerco dei libri per le vacanze ma le vacanze in un libro.
Giacché l’amore stava diventando una forma d’arte, più che desiderio carnale o passione straziante, rappresentava l’occasione per esternare i sentimenti con versi poetici.
La sua voce non pronuncia il mio nome da tantissimi anni. Non è più allenata a dire il mio nome.
È l’amore a creare la propria magia.
Io amo Primula. Non posso parlare con lei, e sento questa mancanza come uno strappo, un dolore senza fine. Non mi bastano e non le bastano i gesti, le carezze, gli sguardi: tutto ciò è di una dolcezza animale che riempie solo una minima parte dello spazio comune: come un continuo rispondere senza domande. Come se per dipingere avessi tutto tranne i colori.
Quel che gli assaliti percepiscono, di tutto ciò, è soprattutto il tratto che sale in superficie e che ai loro occhi è più evidente da registrare: un apparente smottamento del valore complessivo di quel gesto. Una perdita di anima. E dunque un accenno di barbarie.
E mentre guardo le distese di lava dura dal finestrino e il sole che brucia sopra il cono di un vulcano spento penso che l’amore è questo. Che la felicità è qui. Che Vasco c’è quando mi sorride accanto, ma che è al mio fianco anche nell’assenza. Che la felicità è questo. È sapere che con Vasco non mi sentirò mai monca quando non c’è, ma con un braccio in più quando è con me. È un bambino che sorride sul sedile posteriore di una macchina e uno che aspetta solo che il mondo gli si spalanchi davanti. Ed è davvero così. Una cosa semplice, l’amore. Il resto – ossessioni, ansie, struggimenti – è roba che ha a che fare con l’affanno. E l’amore felice non s’affanna. L’amore felice respira lentamente, a pieni polmoni. Avrei dovuto capirlo, quando mi credevo felice col fiato corto.