Ornela Radovicka – Libri
Non importa se mentre scrivi, ti scende qualche lacrimuccia, di rabbia o di nostalgia che sia. Scrivere è, una terapia umana; hai tutto la libertà di dire le cose, non ti senti solo e non c’è nessuno che ti contraddica.
Non importa se mentre scrivi, ti scende qualche lacrimuccia, di rabbia o di nostalgia che sia. Scrivere è, una terapia umana; hai tutto la libertà di dire le cose, non ti senti solo e non c’è nessuno che ti contraddica.
È che, infatti, quei quattro uomini, d’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis, erano venerati da chiunque portasse la spada, come nell’antichità erano venerati i nomi di Ercole, di Teseo, di Castore e di Polluce.
La vita è un banchetto, e la tragedia è che la maggior parte della gente sta morendo di fame.
“Finirai per non vederlo neanche più” fece. “E come? L’avrò sempre lì, sotto gli occhi””Appunto” disse Mattia. “È proprio per questo che non lo vedrai più”.
Scrivere è un urlo silenzioso, un riservato egocentrismo, una timida vanità.
E illuminato da pallida luna,teso nell’alto il braccio,dietro lui corre il bronzeo Cavalieresul cavallo sonoro galoppanteE per tutta la notte il povero dementedovunque volga il passo,dietrogli ovunque il bronzeo Cavalierecon grave scalpito galoppa.(da “Il Cavaliere di bronzo”)
Alcuni scrittori creano la retorica della stupidità, altri la individuano e la combattono. I primi sono di gran lunga più numerosi.