Oscar Wilde – Frasi Sagge
Gli esami non hanno alcun valore. Se uno è un gentiluomo, ne sa abbastanza; se non è un gentiluomo, qualsiasi cosa sappia è per lui un male.
Gli esami non hanno alcun valore. Se uno è un gentiluomo, ne sa abbastanza; se non è un gentiluomo, qualsiasi cosa sappia è per lui un male.
C’è una cassa contenente delle mele, prendi la più bella e la più brutta. Puoi mangiarle entrambe, puoi mangiare solo quella bella e piantare i semi di quella brutta, puoi mangiare quella brutta e piantare i semi di quella bella in modo che in pochi anni cresca un melo pieno di mele belle, puoi piantare i semi di entrambe o puoi darle a chi ne ha più bisogno, puoi usarle come fermacarte, puoi…… visto quante cose puoi fare con due mele? Immaginati quante cosa puoi fare con la tua vita e con tutto il tempo che ci sarà.
Una montagna non può spaventare chi vi è nato.
Parlare non è mai una debolezza, nascondersi!? Lo è!
Il poeta è colui che con le parole incanta l’animo e fa battere il proprio cuore e quello altrui.
La cosa peggiore che possiamo fare a noi stessi è barattare la nostra libertà per acquisire un ruolo rinunciando per sempre a quella qualità rara che si chiama “autenticità” e che regala quel timbro personale inconfondibile.
Non se ne ha proprio voglia, a volte, di ricominciare. Tutto si mescola e si sporca. Le sensazioni negative opprimono senza dare via di scampo. Non si crede a nessuno, non si crede a niente. Non si crede neppure alla propria immagine decisa davanti allo specchio. Ci si costruisce un mondo nuovo di pensieri, idee, progetti e possibili fallimenti. Per avere la certezza che nessuno oltrepasserà più il confine delle proprie decisioni. Decidi tu, per te. Ogni passo, ogni gesto, ogni sorriso è accuratamente protetto da una patina di omertà. “Nessuno saprà più come ammazzarmi. Piuttosto mi ammazzo da sola.” È così che, muta, cammini guardando avanti. Perdendo le sfumature che prima vedevi, con la coda dell’occhio, e che completavano la tua visione. Ora non vedi oltre il tuo naso. Non vuoi vedere oltre. Perché ogni volta che ti sei concessa la meraviglia di paesaggi più vasti, ti sei persa, senza poter tornare. Ti trascini morta, su gambe stanche, verso una piccola oasi di pace dove l’unica brezza è resa possibile dalla tua ombra. Non ci sarà più l’ombra di nessun altro accanto a te. Due ombre si mescolano, si confondono. Fanno perdere il senso di due individui distinti per farli sembrare uno solo. C’è solo un modo perché sembrino due persone: che non siano accanto.
C’è una cassa contenente delle mele, prendi la più bella e la più brutta. Puoi mangiarle entrambe, puoi mangiare solo quella bella e piantare i semi di quella brutta, puoi mangiare quella brutta e piantare i semi di quella bella in modo che in pochi anni cresca un melo pieno di mele belle, puoi piantare i semi di entrambe o puoi darle a chi ne ha più bisogno, puoi usarle come fermacarte, puoi…… visto quante cose puoi fare con due mele? Immaginati quante cosa puoi fare con la tua vita e con tutto il tempo che ci sarà.
Una montagna non può spaventare chi vi è nato.
Parlare non è mai una debolezza, nascondersi!? Lo è!
Il poeta è colui che con le parole incanta l’animo e fa battere il proprio cuore e quello altrui.
La cosa peggiore che possiamo fare a noi stessi è barattare la nostra libertà per acquisire un ruolo rinunciando per sempre a quella qualità rara che si chiama “autenticità” e che regala quel timbro personale inconfondibile.
Non se ne ha proprio voglia, a volte, di ricominciare. Tutto si mescola e si sporca. Le sensazioni negative opprimono senza dare via di scampo. Non si crede a nessuno, non si crede a niente. Non si crede neppure alla propria immagine decisa davanti allo specchio. Ci si costruisce un mondo nuovo di pensieri, idee, progetti e possibili fallimenti. Per avere la certezza che nessuno oltrepasserà più il confine delle proprie decisioni. Decidi tu, per te. Ogni passo, ogni gesto, ogni sorriso è accuratamente protetto da una patina di omertà. “Nessuno saprà più come ammazzarmi. Piuttosto mi ammazzo da sola.” È così che, muta, cammini guardando avanti. Perdendo le sfumature che prima vedevi, con la coda dell’occhio, e che completavano la tua visione. Ora non vedi oltre il tuo naso. Non vuoi vedere oltre. Perché ogni volta che ti sei concessa la meraviglia di paesaggi più vasti, ti sei persa, senza poter tornare. Ti trascini morta, su gambe stanche, verso una piccola oasi di pace dove l’unica brezza è resa possibile dalla tua ombra. Non ci sarà più l’ombra di nessun altro accanto a te. Due ombre si mescolano, si confondono. Fanno perdere il senso di due individui distinti per farli sembrare uno solo. C’è solo un modo perché sembrino due persone: che non siano accanto.
C’è una cassa contenente delle mele, prendi la più bella e la più brutta. Puoi mangiarle entrambe, puoi mangiare solo quella bella e piantare i semi di quella brutta, puoi mangiare quella brutta e piantare i semi di quella bella in modo che in pochi anni cresca un melo pieno di mele belle, puoi piantare i semi di entrambe o puoi darle a chi ne ha più bisogno, puoi usarle come fermacarte, puoi…… visto quante cose puoi fare con due mele? Immaginati quante cosa puoi fare con la tua vita e con tutto il tempo che ci sarà.
Una montagna non può spaventare chi vi è nato.
Parlare non è mai una debolezza, nascondersi!? Lo è!
Il poeta è colui che con le parole incanta l’animo e fa battere il proprio cuore e quello altrui.
La cosa peggiore che possiamo fare a noi stessi è barattare la nostra libertà per acquisire un ruolo rinunciando per sempre a quella qualità rara che si chiama “autenticità” e che regala quel timbro personale inconfondibile.
Non se ne ha proprio voglia, a volte, di ricominciare. Tutto si mescola e si sporca. Le sensazioni negative opprimono senza dare via di scampo. Non si crede a nessuno, non si crede a niente. Non si crede neppure alla propria immagine decisa davanti allo specchio. Ci si costruisce un mondo nuovo di pensieri, idee, progetti e possibili fallimenti. Per avere la certezza che nessuno oltrepasserà più il confine delle proprie decisioni. Decidi tu, per te. Ogni passo, ogni gesto, ogni sorriso è accuratamente protetto da una patina di omertà. “Nessuno saprà più come ammazzarmi. Piuttosto mi ammazzo da sola.” È così che, muta, cammini guardando avanti. Perdendo le sfumature che prima vedevi, con la coda dell’occhio, e che completavano la tua visione. Ora non vedi oltre il tuo naso. Non vuoi vedere oltre. Perché ogni volta che ti sei concessa la meraviglia di paesaggi più vasti, ti sei persa, senza poter tornare. Ti trascini morta, su gambe stanche, verso una piccola oasi di pace dove l’unica brezza è resa possibile dalla tua ombra. Non ci sarà più l’ombra di nessun altro accanto a te. Due ombre si mescolano, si confondono. Fanno perdere il senso di due individui distinti per farli sembrare uno solo. C’è solo un modo perché sembrino due persone: che non siano accanto.