Paola Marcato – Stati d’Animo
Vorrei che le distanze si accorciassero e che i sentimenti si toccassero.
Vorrei che le distanze si accorciassero e che i sentimenti si toccassero.
Non si gioca con i sentimenti, chi ama davvero non lo sa fare e ne soffrirebbe, per giocare esistono molte altre cose, non usare il cuore di chi darebbe la vita per te.
Volete sapere realmente l’importanza dell’immaginazione? Allora sognate insieme a me, guardate lassù, in alto. Sì là, nell’immensità tenebrosa che ricopre perenne le nostre vite. Vedete quel graffio che squarcia l’armonioso contrasto dell’universo? Ecco, quella è la luna. Molti di noi non l’hanno né taccata né vista, eppure basta una veloce pennellata di luce per far sì che la nostra mente crei la perfetta forma sferica costellata di crateri. Questo è il potere dell’immaginazione, creare un mondo, simile al reale, in cui le visioni immaginarie formano la continuazione della materia, oltre la quale i nostri occhi non vedono.
I momenti più belli sono quelli dove non c’è più niente da dire, quando le parole si trasformano in emozioni.
Ho una solitudine così affollata da farne due. E tre. Una moltitudine di solitudini, come fossero uniformi speciali da indossare per ogni notte diversa, giorni senza stelle, nelle albe piegate e l’aria chiusa a doppia mandata e il respiro che non è mai chiave.
Ho sempre pensato che i collezionisti avessero un aspetto ossessivo, malato, come se la mancanza di qualcosa li costringesse a fare mucchio di altro per sopperire alla scarsezza. Si collezionano le farfalle, le monete, i francobolli, gli orologi ed ogni genere di cosa esistente, ma mi costerna profondamente il collezionista di persone; cosa ne collezioni non saprei, se i nomi, i volti, i corpi, le storie di vita, i sentimenti o i loro cuori spezzati ed abbandonati nell’urgenza di arricchire la collezione.
Le parole sono come i tatuaggi, alcune si cancellano col tempo, altre ti segnano a vita.