Paola Melone – Felicità
Mi hanno detto che la felicità si accarezza. Io l’ho graffiata e me ne è rimasto un brandello sotto le unghie.
Mi hanno detto che la felicità si accarezza. Io l’ho graffiata e me ne è rimasto un brandello sotto le unghie.
La bontà di un drink non si misura in gradi alcolici, ma in gradi di felicità.
Per essere felici, dipende interamente dalla persona, dalle connotazioni che si attribuiscono a tale sentimento e dai benefici che vogliamo trarre da essa. Per quel che riguarda, è bello avere un interscambio di benessere e di felicità tra me e le persone che conosco o che incontro per caso. È qualcosa di singolare. Poi, beh, c’è anche quel tipo di felicità che deriva dall’appagamento di desideri personali.
“Ti voglio bene”. Cosa c’è di più semplice e più bello da aggiungere? Credo che lo possano capire tutti, grandi e piccini, perfino gli stranieri. E se detto con un sorriso e guardandosi ne gli occhi? Beh, perlomeno per quel che mi riguarda, sarebbe bello sentirsi rispondere: “anche io”!
L’orizzonte non è un limite, è un’apertura sul mondo: chi pensa che sia un definitivo punto di arrivo e non un infinito punto di partenza, comprime il proprio io nello spazio angusto della superbia e della presunzione.
Prima o poi la menzogna è costretta ad abbassare gli occhi, di fronte lo sguardo della verità.
La felicità ha un sapore amaro quando fa l’infelicità di un’altro.