Paolo Elmo – Social Network
Ogni tanto mi fermo a guardare la finta felicità di facebook.
Ogni tanto mi fermo a guardare la finta felicità di facebook.
Girando di notte per la città, ti accorgi che le vere prostitute sono quelle senza marciapiede.
Perché dover temere il giudizio di chi forse non conoscerai mai, di chi ti legge distratto per passare un po’ del suo tempo? Vivi questo mondo virtuale per quello che è, un angolo dove nascondere la realtà e vivere la fantasia.
Il bello dei social network è che tutti possono dire un sacco di cazzate, con la possibilità che la gente ci creda pure.
Vorrei dire a tutti quelli che ho conosciuto su Facebook, che nonostante i loro sforzi, non sono riusciti a cambiare quello che sono e che voglio essere nella mia vita. Le critiche, l’arroganza, le minacce, l’incoerenza e la rabbia nei miei confronti, soltanto per non essere come loro mi volevano, mi hanno reso quella che sono oggi. Una persona libera di continuare a sbagliare, pensare e decidere, ma sempre e solo con la mia testa e non con quella degli altri.
L’emozione della prima volta all’iscrizione su Facebook: tutto nuovo, tutto così elettrizzante. La novità si sa rende l’uomo ladro, ma purtroppo non è mancata la delusione dietro l’angolo: tutte queste maschere, tutta questa falsità, l’arrivismo e il cinismo del protagonismo, essere qualcuno conta più dell’essere vero, un mondo assurdo, un mondo che non fa per me.
Come sono cambiati i tempi, prima gli uomini per conoscerti inventavano mille pretesti. Ora sanno solo dire: sei su Facebook? Hai la cam? Ad uno ho risposto così: io ho una cam matrimonial, una casa bilocal, un bagn. Non l’ho sentito più. Che tempi.