Paolo Libert – Vita
Non farti gestire dalla tua vita, ma sii tu a gestire lei.
Non farti gestire dalla tua vita, ma sii tu a gestire lei.
Il trascorrere del tempo permette all’uomo di tentare, conoscere, riuscire fallire, vincere e perdere… Tutto un importante accumulo di esperienze che vanno ad ingrassare preziosamente la buona e vecchia Esperienza. Vanno ad aggiungere preziosi righi al personale quanto fondamentale libro delle soluzioni, c’è chi possiede un libro ancora da completare e chi intere raccolte…Ad oggi nei miei libri riesco a leggere tanta cautela nel credere che i meriti e le identità possano emergere senza che qualcuno lavori con il freddo calcolo a scapito della calda passionalità.
Ci sono persone che nascono con un’idea precisa di ciò che faranno nella vita, e che molto probabilmente ci riusciranno anche, avranno dei bambini una famiglia e il loro lavoro a cui tanto tengono.E poi dall’altra parte ci sono i sognatori, e purtroppo tra questi ci sono anche io, essere un sognatore è come essere una gazzella in gabbia, vorresti tanto correre, fuggire ma non puoi, i sognatori non sono adatti per avere una vita normale, i sognatori nascono per essere liberi, ma ormai la libertà è rara e i sognatori in estinzione.
Credo che il “presente” sia chiamato in tal modo perché da vivere come dono ricevuto e credo che “se si stava meglio quando si stava peggio” devo capire da subito di stare bene e non tra qualche anno.
Scrivo per dar forma ai tatuaggi che porto sotto pelle.
Felicità! Ecco qualcosa che tutti desideriamo ma che pochi riescono a raggiunger. Da cosa è condizionata? Forse dall’età, dalla bellezza, dalla ricchezza, dalla salute, dalla cultura, dalla libertà di lavoro, dalla posizione sociale? La felicità è uno stato mentale che possiamo conseguire, basta volerlo. “La felicità non ha prezzo, non si può comprare. La felicità però si può imparare”. Riusciamo ad essere felici nel momento in cui decidiamo di cambiare ciò che è possibile cambiare, quindi di gioire del bicchiere mezzo pieno anziché piangere sul bicchiere mezzo vuoto! La felicità non è un punto di arrivo ma scaturisce da un apprendimento del vivere bene dove occorre abituarsi ad accettarsi, amarsi senza condizioni, scegliere situazioni gratificanti, essere ottimisti, saper vedere il meglio delle cose, avere fiducia in se stessi, lasciare spazio alle proprie emozioni, imparare ad accettare i propri limiti, proteggersi dalle paure reali o immaginarie, dalle nostre e altrui denigrazioni… ma innanzitutto scegliere di vivere con gioia.
È avere un’anima fragile come il cristallo che non ti permette di vivere. È la consapevolezza della sofferenza che ti ha permesso di assaporare la gioia. Puoi ancore decidere, decidere di non cambiare. Il dolore ti ha modellata: prima eri un frutto acerbo, ora ha tutta la dolcezza che il tempo ti ha donato. Non è tutto da buttare: guardati indietro e salva ciò che ti è servito.