Paolo Rossi – Tempi Moderni
Il mio Paese è l’Italia. Al sud ci sono le autobombe; a est le alghe; a nord le tangenti; a ovest gli incendi e al centro Antonello Venditti.
Il mio Paese è l’Italia. Al sud ci sono le autobombe; a est le alghe; a nord le tangenti; a ovest gli incendi e al centro Antonello Venditti.
Credo che non viaggerò mai più. Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.
Forse abbiamo dimenticato che si può essere sensuali anche senza 54 centimetri di tacco. Forse abbiamo dimenticato che si può essere belle anche senza tutto quel trucco che ci nasconde la faccia. Forse abbiamo dimenticato che possiamo essere qualcuno anche se non abbiamo tutti quegli stupidi “mi piace” sulle foto. Forse abbiamo dimenticato che prima o poi qualcuno ci amerà anche se adesso nessuno lo fa. Forse abbiamo completamente dimenticato che per essere felici non serve essere popolari, ricercati, mezzi nudi nelle foto, votati su ask come degli oggetti all’asta. Forse, abbiamo dimenticato che la vita è tutt’altra cosa.
Persino su un banco d’accusato, è sempre interessante sentir parlare di sé.
È un’epoca la nostra dove le leggi sono fatte e poi distrutte e di fronte ad esse siamo tutti uguali, quindi fatti e distrutti da chi fa le stesse leggi.
Capovolgi il tuo metodo di lavoro, considerando che a Mosca nessuno sa cosa succede, ma tutti lo capiscono. A Roma tutti sanno cosa succede, ma non lo capisce nessuno. Non cercare di capirlo tu, e tanto meno di spiegarlo ai tuoi lettori.
Il dubbio, mi sembra, è la condizione principale dell’essere umano nel ventesimo secolo.