Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla) – Vita
Se sarete quello che dovete essere incendierete il mondo.
Se sarete quello che dovete essere incendierete il mondo.
L’invidia ha soffocato l’uomo, rubandone il cuore.
Quante parole lasciamo la in sospeso. Tra il cuore e le labbra. Quante invece sono uscite e avrebbero dovuto essere trattenute. Purtroppo a volte l’istinto ci guida e la paura ci frena. Quante righe abbiamo scritto su interi fogli bianchi, per scolpire fuori da noi stessi quel qualcosa che magari ci fa male e non riusciamo a tirar fuori. E quante volte quelle righe resteranno li non lette, oppure lette e non capite. Forse troppe.
C’è sempre un nuovo inizio. È il bel fine che non c’è mai.
Sì, io voglio vivere più che posso nel mondo che sento mio. Non seguo mode, non seguo persone, non seguo la massa. Seguo me stessa e faccio ciò che mi fa stare bene. La realtà va nella direzione opposta alla fantasia. E io non capisco come faccia a superarla.
I saputelli di vita, che parlano di sofferenze mai vissute, predicano amore e rispetto senza saper amare e rispettare, servono solo a chi ancora deve capire se stesso. Io ho bisogno di capitani di vita, non di maestri.
La vita è come un tram, sul quale si possono trovare varie categorie di persone:- Quelli che corrono per assicurarsi un posto;- Quelli che prendono il viaggio come viene, tanto poi si scende;- Quelli che vogliono stare in piedi, per poter dimostrare che sanno stare in equilibrio anche alle curve senza aggrapparsi (oooooh, braaavi!);- Quelli che pur di avere un posto siedono anche dove posto non c’è;- Quelli che se trovano un posto vicino ad un altro li occupano tutti e due, chissenefrega se qualcun’altro starà in piedi;- Quelli che sono raccomandati, che hanno sempre qualcuno che tiene loro il posto.E poi c’è l’autista, quello che guida tutti. Potete chiamarlo Dio, destino, caso… scegliete voi!Ma chissà come sarebbe se i tram fossero tutti senza posti a sedere…… Vabbè, io vado in bici!