Pascal Luca Blanco – Vita
“Pregiudizio” vuol dire affacciarsi alla finestra, in un giorno di nebbia, e disprezzare l’orizzonte.
“Pregiudizio” vuol dire affacciarsi alla finestra, in un giorno di nebbia, e disprezzare l’orizzonte.
Quando il mondo ti punta contro in modo diretto e a 360° o affondi o lotti con ogni mezzo e quel mezzo lo trovi dentro te… la tua forza.
Anche la miseria è un’eredità.
Non ci si preoccupa mai abbastanza della nascita e della morte, ma solo di rendere divertente ciò che sta in mezzo.
La vita è la materializzazione della materia; quando questa è mal riposta, la stessa, rimane solo tale.
Beati coloro che non affidano la loro vita a nessuno.
Definirei una “vita” perfetta, quella in cui si potesse nascere vecchi e col passare degli anni diventare bambini, per poi poter di nuovo ripercorrere la stessa strada in senso inverso, con la possibilità di correggere quegli errori di inesperienza.
Quando il mondo ti punta contro in modo diretto e a 360° o affondi o lotti con ogni mezzo e quel mezzo lo trovi dentro te… la tua forza.
Anche la miseria è un’eredità.
Non ci si preoccupa mai abbastanza della nascita e della morte, ma solo di rendere divertente ciò che sta in mezzo.
La vita è la materializzazione della materia; quando questa è mal riposta, la stessa, rimane solo tale.
Beati coloro che non affidano la loro vita a nessuno.
Definirei una “vita” perfetta, quella in cui si potesse nascere vecchi e col passare degli anni diventare bambini, per poi poter di nuovo ripercorrere la stessa strada in senso inverso, con la possibilità di correggere quegli errori di inesperienza.
Quando il mondo ti punta contro in modo diretto e a 360° o affondi o lotti con ogni mezzo e quel mezzo lo trovi dentro te… la tua forza.
Anche la miseria è un’eredità.
Non ci si preoccupa mai abbastanza della nascita e della morte, ma solo di rendere divertente ciò che sta in mezzo.
La vita è la materializzazione della materia; quando questa è mal riposta, la stessa, rimane solo tale.
Beati coloro che non affidano la loro vita a nessuno.
Definirei una “vita” perfetta, quella in cui si potesse nascere vecchi e col passare degli anni diventare bambini, per poi poter di nuovo ripercorrere la stessa strada in senso inverso, con la possibilità di correggere quegli errori di inesperienza.