Pasquale Maisto – Vita
Le emozioni rappresentano la via per comprendere la natura di se stessi. Reprimere un’emozione vuol dire provocare un disagio fisico, mentale e morale. Solo vivendola pienamente è possibile conoscersi e realizzarsi.
Le emozioni rappresentano la via per comprendere la natura di se stessi. Reprimere un’emozione vuol dire provocare un disagio fisico, mentale e morale. Solo vivendola pienamente è possibile conoscersi e realizzarsi.
La vita è come una “puzzetta”… non fai a tempo a sentirne l’odore che è già passata.
Goditi l’intensità di ogni attimo.Vivi ogni giorno con la felicità.
I crimini che può commettere l’essere umano sono innumerevoli, ma credo che tra tutti ce ne sia uno che è il peggiore, perché purtroppo non punibile, né perseguibile. Quando ti uccidono l’anima, quando tu ti fidi ciecamente di una persona, quando credi che quella persona farà di tutto per te, che non potrebbe mai farti del male. Invece quella persona sta iniziando a tessere una tela, e tu sei la sua preda, inizierà dall’esterno per poi svuotarti. Ti ruberà l’anima, te la violenterà, te la ucciderà, ucciderà quella che eri. E tutto questo senza avere alcuna ritorsione che possa rendere giustizia a questo atto grave. Ma una cosa puoi fare, prenderti la tua rivincita, risorgere da quelle ceneri, come l’araba fenice.
Arriva, sempre, un giorno in cui ti guardi negli occhi allo specchio e per la prima volta non puoi voltare lo sguardo altrove; può essere una malattia, una illuminazione, ma da quel momento nulla è più come prima. Puoi capire chi e cosa sei, senza alcuna via di fuga e decidere cosa vorrai essere: un Uomo o un vigliacco. A me è capitato con il cancro che, per assurdo, mi ha salvato la vita… altri, i cosiddetti “sani” non sono così fortunati.
Piccolo uomo, figlio di madre Terra, compari e scompari nell’alta marea come un granello di sabbia. Il confin di tua essenza si fonde e confonde, oltre l’orizzonte dei sensi, con l’infinito, per rinascer poi all’alba d’una nuova vita, riscaldato da un caldo raggio di sole.
E quella cosa chiamata ignoranza che qualcuno chiamava “beata”. Sa rendere la vita talmente leggera, da non accorgersi quanto in realtà sia la più lenta forma di suicidio.