Patrizia Luzi – Felicità
È bello avere la pelle d’oca quando sono con te, significa che sto vivendo.
È bello avere la pelle d’oca quando sono con te, significa che sto vivendo.
Anche se in fondo al cuore serbo ancora un filo di speranza, non conto più quanto tempo ho perso dietro a chi mi ha promesso e poi non ha mantenuto la parola data. Illudere le aspettative, ben sapendo di aver ingannato, non è affatto bello. L’onestà sta diventando una qualità sempre più rara, ahimè.
Mi sono chiesta tante volte se la felicità ha un numero, un indirizzo, un cap, una residenza specifica. Mi sono chiesta se esista davvero. Mi sono chiesta se c’è un treno che ha come meta e rotta questa fantomatica parola. Come sempre, ho solo una risposta da esternare e da pronunciare a voce bassa: la felicità non è altro che seminare sorrisi in un prato dove erbacce e gramigna risiedono incontrastate senza rinunce. La felicità è fare un patto col destino, mentre desiderio e volontà si abbracciano e si amano, sotto questo cielo di mille contrasti e di acerbe contraddizioni e consapevolezze. Ecco cos’è la felicità: è amarsi incondizionatamente, è credere che qualcuno da qualche parte possa amarti davvero per quello che sei. La felicità è trovarsi sopra un precipizio, pronta a cadere ma anche pronta ad aggrapparsi alla speranza, quella speranza che ti tiene su mentre scivoli giù in quel dirupo di cattiverie. La felicità è essere pronti a mettere le ali e a volare, in qualsiasi momento, protetti indistintamente da ciò che si ha nel cuore.
La felicità è solo dare e ricevere amore.
E se mi chiedono dove abita la felicità? Rispondo dentro di me.
Sai, molto tempo fa cercavo di combattere la felicità; mi dicevo: chiunque è felice ha qualcosa di sbagliato, pensa in un modo distorto. Oggi non lo faccio più, e mi dico: se è possibile essere felici, lo sarò. Non farò il difficile e anche se non sarà la felicità perfetta non farò lo schizzinoso. Mi prenderò tutta la felicità che posso prendere.
A chi spara cattiverie a tutto spiano: spero tanto vi tornino indietro come un boomerang.