Patrizia Luzi – Tristezza
Un ciao è meno doloroso di un tragico addio.
Un ciao è meno doloroso di un tragico addio.
Dovrei avere un motivo per piangere, ma maledizione, non ho idea di quale sia.
Non v’è prigione più angusta di un’ossessione.
Certe donne marcano il loro territorio come fanno i cani, per far capire che quella persona è proprietà privata, ma l’uomo è cacciatore e non si fa tenere al guinzaglio da nessuna, a meno che non lo voglia, perciò per me è tutta fatica sprecata, fatevene una ragione sarà lui a scegliere chi desidera veramente.
Spesso combatto la tristezza e ne esco sconfitto, poi mi rialzo prendo le armi della saggezza e torno a combatterla vittorioso!
La tristezza ci informa e ci chiede di riposare e riflettere, mentre la società ci impone di continuare a tutti i costi. Così insistiamo fino a crollare. Ben presto quello che era un sentimento informativo ed adattativo diventa l’angoscia esistenziale della colpevolezza. E nulla sarà mai più come prima.
Giacché oscure scorie erano su quelle ali e, al loro agitarsi, una maligna essenza ne pioveva – Fatale fu per un’anima che ben l’ha conosciuta.