Paul Mehis – Filosofia
L’autoironia è corretta e sintomo di maturità, ma quando questa diventa un mezzo per evitare di farsi carico dei nostri errori e delle nostre responsabilità, diventa l’arma dei perdenti.
L’autoironia è corretta e sintomo di maturità, ma quando questa diventa un mezzo per evitare di farsi carico dei nostri errori e delle nostre responsabilità, diventa l’arma dei perdenti.
Il pensatore somiglia molto al disegnatore che vuol riprodurre nel disegno tutte le connessioni possibili.
Io mi dico sempre che non ho colpa dei sentimenti altrui, già il fatto che sono stata amata una volta vuol dire che non sono così orribile!
Correlare l’estremo alla vanità, la mediocrità alla quotidianità e la spregevolezza alla paura è una forma di ipocrisia molto ben distinta.
Tanto più hanno valore i nostri pensieri, per noi stessi, tanto meno sentiremo il bisogno dell’approvazione altrui.
Il particolare è nell’essenziale, come l’ombra è nella luce: l’uno esalta l’altro.
Un pensiero statico, immobile, ancorato ad inamovibili convinzioni dettate dalla certezza e dall’ostinazione, imputridisce come l’acqua quieta di uno stagno, fino a diventare un fossile; il pensiero nobile, quello che non si irrigidisce in ingranaggi arrugginiti dalla caparbietà, è movimento ed è la più sublime forma di dinamismo umano.