Paul Morrisey – Tempi Moderni
Una corsa e una spinta e il mondo è nostro.
Una corsa e una spinta e il mondo è nostro.
Quando si vedono volti giovani e belli nelle cronache che impietose raccontano la loro morte, e non se ne vede traccia tuttavia in quegli occhi azzurri, forse già visti in un passato dietro l’angolo, o vili aggressioni addirittura in luoghi sacri come i conventi, mi viene da pensare, forse stupidamente, che essi ci sono ancora in qualche modo, un po’ più ricchi di prima, spiritualmente, perché raccontare la violenza non dovrebbe mai essere cosa gratuita, e vivono ancora nei loro sorrisi e ancora ridono con i loro amici nelle ultime foglie gialle d’autunno.
Anche se la droga rovina il cervello, vi sono molti cantanti, molti artisti e forse anche molti politici e uomini di grido che la usano, ma già questi personaggi non hanno bisogno di molto cervello.
Credo sia interessante pensare a quanto ci sentiamo stupidi, a volte, nel momento in cui ci troviamo a piangere per un’emozione.
Facebook non è che un esemplare strumento di amplificazione delle manie di protagonismo e di controllo degli individui.
Come sempre avviene in simili crisi, quando una comunità perde il senso della propria missione e il controllo del proprio destino, gli egoismi d’individuo e di gruppo si scatenarono. Il vocabolario di Atene si arricchì di tre nuove parole: pleonexia, che significa smania del superfluo; crematistike, che vuol dire febbre dell’oro; e neoplutoi, che corrisponde al nostro “pescicani”.
Abbiamo molte più cose in comune con un albero che con un transistor.