Paulo Coelho – Libri
Mi ricorderò di te per tutta la vita, e tu ti ricorderai di me. Proprio come ci ricorderemo dei crepuscoli, delle finestre bagnate di pioggia, delle cose che porteremo sempre con noi perché non possiamo possederle.
Mi ricorderò di te per tutta la vita, e tu ti ricorderai di me. Proprio come ci ricorderemo dei crepuscoli, delle finestre bagnate di pioggia, delle cose che porteremo sempre con noi perché non possiamo possederle.
Quali che siano le cose, musica e poesia condividono se non altro il fatto di rappresentare uno tra i più affascinanti e insondabili misteri che legano, come poche altre cose, altri due misteri – ugualmente insondabili e affascinanti: l’uomo che dona e quello che riceve poesia. E tanto ci deve bastare.
Ogni giorno invecchiavo, ma oggi era diverso, peggiore, quantificabile. Avevo diciotto anni.Edward non li avrebbe mai compiuti.
L’ossigeno che tiene in vita la tua anima è la volontà di realizzare i suoi sogni.
Credo ci fosse un motivo per cui nell’anno di Gates Falls del 1966 fui eletto Clown del corso. Sbattei i tacchi ed eseguii un discreto saluto in stile inglese, di quelli con il palmo della mano totalmente rovesciato in avanti. “Signorsì, signore! ” esclamai. Ci furono una risata nervosa da parte degli spettatori, un verso gruttuale di Ronnie, un sogghigno da parte di Skip. Quest’ultimo guardò Dearie stringendosi nelle spalle, inarcando le sopracciglia e aprendo le braccia. Vedi come va a finire, diceva il suo gesto. Comportati da coglione e da coglione ti tratteranno. Nell’eloquenza, ritengo, la perfezione si raggiunge quasi sempre senza parole.Dearie guardò Skip, anche lui senza parole. Poi guardò me. Sul suo viso non c’era espressione, era quasi il volto di un cadavere, ma io rimpiansi di non aver una volta tanto tenuto per me la smargiassata. Il guaio è, per lo smargiasso nato, che nove volte su dieci il suo impulso ha già trovato sfogo prima che il cervello abbia avuto il tempo naturale anche solo di cominciare ad interporsi. Scommetto che ai tempi dell’altro ieri, quando erano intrepidi i cavalieri, più di un giullare di corte fosse finito appeso per le palle. Non è cosa che si legga in Mort d’Arthur, ma sono convinto che sia vero: vedi se ti fa ridere questa, pagliaccio del cazzo. In tutti i casi sapevo di essermi appena fatto un nemico.
In fondo cosa occorre alla donnase vogliamo essere sinceri,in un tempo come questo in cuiè così difficile esserlo?Nient’altro che l’amore,e la capacità d’amare.Il guaio è che amare è una cosa difficile,ed è più facileessere grandi scienziati o grandi scrittrici.Perché l’amore non è volontà,non è studio, non è quel che si dice genio, è intelligenza,la vera sola misura della donna,e anche dell’uomo. (da “il giorno del giudizio”)
Per me sei tutto ciò che esiste.