Paulo Coelho – Morte
Normalmente le persone muoiono proprio nel giorno in cui pensano che non moriranno.
Normalmente le persone muoiono proprio nel giorno in cui pensano che non moriranno.
Vorrei volare verso l’infinito con le lacrime di dolore sul mio viso. La mia anima, che guarda dolcemente miei ricordi, vuole continuare a volare e a credere innalzando una nuova via. Ho vissuto e donato già tanto a questo mondo, alla fine non mi resta altro che andarmene, però prima ho scelto il colore della mia alba, del mio tramonto. Sarò più lontana di tanta sofferenza che mi soffoca l’anima.
Un gruppo di saggi si riunì in un castello ad Akbar, per discutere dell’opera di Dio. Volevano scoprire perché la creazione dell’uomo era stata lasciata per il sesto giorno.”Egli pensava di organizzare bene l’Universo, in modo che potessimo avere tutte le meraviglie a nostra disposizione,” disse uno.”Egli volle prima fare alcune prove con gli animali, in modo da non commettere gli stessi errori con noi, ” sostenne un altro.Intervenne all’incontro un saggio ebreo. Gli fu comunicato il tema della discussione: “Secondo la sua opinione, perché Dio lasciò la creazione dell’uomo per l’ultimo giorno?””Molto semplice,” commentò il saggio. “Per darci la possibilità, quando fossimo colti dall’orgoglio, di riflettere: perfino una semplice zanzara ebbe la priorità su di noi nel lavoro divino.”
Comunque tutti finivano per crepare, era un dato di fatto. Niente di nuovo. Il problema era l’attesa.
Perché vi disperate? Non sapevate che dal giorno in cui sono nato, la natura mi ha condannato a morire? Meglio farlo in tempo, col corpo sano, per evitare la decadenza.
Il suicidio ha un grosso difetto, spesso fa morire chi invece dovrebbe vivere e lascia vivo chi dovrebbe morire, a meno che non intervenga fratello omicidio con delega di giustizia a pareggiare i conti.
Fa caldo, ma io ho freddo. Sto gelando dentro, è questa morte interiore che mi ha portata al termine delle mie ore.