Peter William Atkins – Ateismo
Il mio scopo è sostenere che l’universo può essere nato ed esistere senza l’intervento di nessuno, e che non c’è nessun bisogno di invocare l’idea di un Essere Supremo in una delle sue numerose manifestazioni.
Il mio scopo è sostenere che l’universo può essere nato ed esistere senza l’intervento di nessuno, e che non c’è nessun bisogno di invocare l’idea di un Essere Supremo in una delle sue numerose manifestazioni.
Ogni qualvolta scende da un aereo, torna ad essere ateo.
Prendetela come la lettera di un agnostico, di uno che la sua vita non l’ha ceduta a una corrente religiosa. Sarà che io non credevo a ciò che non vedevo, il mio agnosticismo era dovuto a questo. Ogni persona da bambino credeva a storie o leggende, che poi con gli anni abbiamo abbandonato crescendo, perché ci veniva spiegato che ciò non era vero, che questo non poteva esistere, che Babbo Natale non vola e che un criminale d’America non verrà mai Preso da Spiderman o Batman. Io non ho mai creduto nei miracoli, perché non ne ho mai visto uno davanti a me, perché devo credere a Qualcuno senza nome che Gesù diede la deambulazione a un uomo, o che l’acqua diventava vino andando contro tutto quello che la chimica mi aveva insegnato a scuola. Io non volevo crederci, io non voglio crederci. Quando sono crollato in gravi crisi profonde ammetto di aver cercato tramite preghiera qualcuno la su, ma non cercavo Dio o Allah, Ne Giuda o Buddha, io cercavo il contatto con qualcosa superiore, qualcosa che nessuno ha mai scritto su un Libro o affermato di averlo visto in un sogno. Io chiedevo aiuto a qualcosa di diverso.
Maometto divise la luna in due parti, Krishna alzò una collina con la punta del mignolo, Apollonio di Tiana resuscitò una ragazza prossima alle nozze… insomma, Gesù non è stato l’unico intrattenitore delle folle.
I credenti non vogliono rispetto, ma sottomissione.Pretendere che un ateo non possa criticare le credenze religiose, anche tramite la satira più estrema, significa pretendere la sottomissione della libertà di pensiero alla fede.Una fede che, tra l’altro, rappresenta un insulto alla ragione, alla logica e al buon senso, tutte cose che per un razionalista hanno valore, quindi dovrebbero essere gli atei a chiedere rispetto per la loro razionalità, continuamente stuprata dalle credenze religiose, tanto irrazionali quanto ridicole.
Quando l’anima piange le disgrazie subite, non fa che rivolgersi all’avversario per alleggerire le sofferenze, cioè si conforta nell’ateismo.
Non credo nelle favole delle religioni. Sono ateo, si, ma non ho mai smesso di…