Pier Fabio Guido – Poesia
Un poeta per scrivere ha bisogno di tre cose:una penna, un foglio, e il suo dolore,e spesso la cosa più facile da procurarsi e il proprio dolore.
Un poeta per scrivere ha bisogno di tre cose:una penna, un foglio, e il suo dolore,e spesso la cosa più facile da procurarsi e il proprio dolore.
Il poeta mente, ma senza inganno.
Scrivere poesie sarebbe per me come imprigionare i miei pensieri, collocarli dentro una struttura precostituita.Scrivere per me è liberare i pensieri, donar loro l’immortalità, seguendo uno schema tutto questo per me non avrebbe più un senso.
Or s’io potessi dir quel che non dicoe se potessi far quel che non faccioe se mio nome non fosse d’affacciopei posteri re sarei, e non mendico.La bocca dice ciò che cuor disdice,contraria è mano a ciò ch’istinto detta,così reprime il petto ogni vendettae il vero copre velo di vernice.Se fossi, invece, l’uomo che vorreie se tenessi ciò ch’ora non tengoe se oprassi così, com’io sostengo,pel popolo insuperabile sarei.Se in sala tonda lesto mi portassi,in man qualcosa dal parlare mutoche sempre d’uomo fu ed è temutoe se a occhi chiusi tutti li mirassistatua d’argilla certo guadagnereie questo nome che in nulla tien famapoi ogni lingua ne terrebbe bramach’appeso a frondosa quercia penderei.
Alcune poesie possono essere scritte solo con gli occhi!
Datemi un fiore piegato dal vento e io sarò poesia.
Il poeta cerca di suggerire delle cose: se si dice poco per comprendere di più, allora è meglio dire ancora meno. Il passo successivo è non dire nulla. Può sembrare assurdo, ma tutta l’arte moderna è una via verso l’assurdo. Il problema è trovare esattamente il punto di equilibrio tra niente e tutto.