Pierluigi Cavarra – Vita
Siamo tutti qui per vivere…Siamo tutti qui per morire…
Siamo tutti qui per vivere…Siamo tutti qui per morire…
Non avevo niente di meglio da fare se non fare qualcosa.
La qualità della nostra vita passa anche attraverso la comprensione del valore di ciò che facciamo su questo mondo, ma anche dal capire a cosa rinunciamo per svolgere tali attività.
Le stronzate fatte in passato, sono il concime migliore dei futuri alberi in fiore.
La gratitudine è un debito che di solito si va accumulando, come succede per i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.
Sono i dettagli a rendere speciale la vita ed è la capacità di coglierli a rendere speciali le persone.
Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d’orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d’azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l’avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.