Pietro Italo Giovanni Calabrese – Social Network
Facebook e gli altri social network: milioni di solitudini che si incontrano rimanendo sole, per poi sconnettersi e sentirsi ancora più sole.
Facebook e gli altri social network: milioni di solitudini che si incontrano rimanendo sole, per poi sconnettersi e sentirsi ancora più sole.
Accontentarsi di quello che condividono gli altri su Facebook e non esplorare il web ti fa sentire come un abitante di un paesino di montagna che non scende mai in città.
Questo maledetto Facebook di cui tutti parlano e che tutti elogiano in realtà non funziona: se nella ricerca delle persone scrivo “uomo della mia vita” non mi da alcun risultato soddisfacente.Credo sia molto meglio tornare al vecchio metodo: uscire in strada e vivere.
Una costante della storia degli umani è che ai vertici delle organizzazioni statali, politiche, religiose, militari o commerciali, ci finiscano sempre dei folli, mitomani, inetti, imbecilli, corrotti. Oggi, grazie a Facebook e Twitter, finalmente possiamo capire come questo possa succedere.
Ormai non conta più guardarsi negli occhi per dirsi che ci si ama, che è finita. Adesso ci sono i social network. La gente dovrebbe imparare di nuovo a guardarsi negli occhi.
Si vede girare molte cose su facebook. Si leggono molte parole e si dicono molte cose nel virtuale. Del resto è facile essere chi non siamo, chi vorremmo essere, ma poi c’è sempre quel passo falso che ti frega. C’è sempre quell’errore che fa cadere la maschera. Sempre meglio essere chi si è veramente.
Con tutta questa tecnologia e social network stiamo creando una generazione di frustrati e narcisisti con disturbi d’ansia? Forse.