Plutarco – Religione
Dio è la speranza del forte, e non la scusa del vile. Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura.
Dio è la speranza del forte, e non la scusa del vile. Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura.
Per alcuni la religione è un’ancora, per altri un cappio.
Cristo ci ha insegnato ad amarci, ma nonostante la sua morte noi siamo troppo duri di comprendonio.
Molti italiani, pur modestamente credenti, ritengono il cattolicesimo un patrimonio nazionale irrinunciabile: La Chiesa, da parte sua ha assorbito virtù e vizi degli italiani, in un condizionamento reciproco che ha fatto della religione una caratteristica subculturale, più che un’adesione di fede.
La preghiera deve essere la chiave che apre il giorno e il catenaccio che chiude la notte.
C’è sempre dentro di noi la tentazione di non accettare di essere salvati gratuitamente.
Dio non è che l’immagine di qualche cosa, principio, forza, idea, spirito, volontà, che noi non possiamo concepire né nominare.