Primo Levi – Palindromi
Accavalla denari, tirane dalla vacca
Accavalla denari, tirane dalla vacca
Ecco belle docce, ecco delle bocce.
Eppure, le mie lodi ti do: lei me le ruppe.
Er botto d’ottobre.
Amore a tre: Monia e sorelle Palnoc con la pelle rosea in omertà, e Roma.
Occorre portar aratro per rocco.
Ode a Roma dorataO città nuova, ti balen’amore, l’arte t’annoda.Ci nuota, la sera, Morte ideale. Vidi matto, ratto, serrarti, Diva, i nitidi livelli ma i lati d’Eva, no! Nave d’Italia mille vili ditini avidi trarre sott’a’rottami di vela, e dietro mare salato, unica donna: te! Tra le romane l’abitavo, un attico…A. Taro (d’amor aedo)