Publio Virgilio Marone – Amico
Dell’Eneide dico: la qual mamma | fummi e fummi nutrice poetando: | sanz’essa non fermai peso di dramma.
Dell’Eneide dico: la qual mamma | fummi e fummi nutrice poetando: | sanz’essa non fermai peso di dramma.
I tuoi amici ti invitano a pranzo: arriva pure tardi, se vuoi. I tuoi amici…
Gli amici sono come le stelle… possono essercene a milioni, possono sembrare tutte uguali ma ognuno è diversa dalle altre, unica e speciale.
Credi sempre in me come io credo in te. Crediamo sempre nella nostra amicizia.
Si sente di più la mancanza nei giorni con un cielo cosi, con la bocca piena di parole da raccontare.
Ti avevo offerto la mia anima come pentagramma su cui scrivere la migliore delle melodie…
Sei tutto, e niente.Sei arrivato dal nullacon un sorrisohai riempito il mio universo.