Raffaele Direnzo – Figli e bambini
Cerca di essere come i bambini. Loro, qualsiasi cosa accada, non smetteranno mai di sperare.
Cerca di essere come i bambini. Loro, qualsiasi cosa accada, non smetteranno mai di sperare.
L’educazione non deve mai mancare, anche quando siamo al limite della sopportazione, ci dobbiamo considerare “signori” e non dobbiamo cadere nel tranello del tentatore. Meglio restar in silenzio, e non far il suo gioco.
Mi guardi con quegli occhi infiniti e dolci, mi chiedi di giocare e non ho tempo. Te ne vai con le braccia dritte lungo i fianchi e la testa china come se ti avessi ferito nel profondo e non lo sai che ci vivrei per sempre nel tuo mondo fatto di giochi, sorprese e carezze. Se c’è una cosa che mi fa più male è quando te ne vai così e… rompo le regole e i miei impegni, ti vengo a prendere, ti abbraccio e ci tuffiamo sul divano a giocare. Mi coinvolgi e mi sconvolgi, mi scompigli i capelli e non t’importa se non sono truccata e vestita di tutto punto, mi guardi e mi dici: “mamma sei molto bellissima”; sorrido e penso “è proprio vero che l’amore è cieco” e che l’amore “vero” esiste ed io ce l’ho, è dentro ai tuoi occhi. Se un giorno mi chiederai: “mamma quando sei nata?”, io ti risponderò: “quando sei nato tu”.
Una mamma dà sempre buoni consigli ai suoi figli, perché desidera il meglio per loro.
A una madre si perdona tutto, tranne il fatto di aver reso padre un imbecille.
Da grande voglio fare il bambino, per conservare una parte che lasci sempre spazio all’entusiasmo, che non lo perda mai, per continuare a pungermi con le rose senza mai la paura di toccarle. Alla felicità ci si arriva navigando fra le nuvole ma senza sottovalutare la forza delle braccia, la forza del desiderio. Ci vuole applicazione.
Abbiamo il dovere di trasmettere ai nostri figli la speranza. È l’unico modo per preservare il loro diritto di sognare.