Raniero Cappelli – Vita
Fu cosi che infine la terra, nell’ergersi a coscienza d’esistere attraverso la forma di vita la quale s’era più evoluta, divenne pari ad altri mondi.
Fu cosi che infine la terra, nell’ergersi a coscienza d’esistere attraverso la forma di vita la quale s’era più evoluta, divenne pari ad altri mondi.
Ti perderai nel tempo e negli sguardi di ieri, nei ricordi cari e nelle parole d’amore, negli abbracci innocenti e nelle dolci carezze, ma non ti perderai mai in ciò che la Vita ha di bello da offrirti.
Ogni giorno è un capitolo della vita. Basta poco per creare un bellissimo libro: riempi le pagine con tutta la vita che puoi.
Non importa quante volte cadrai, quanti colpi bassi ti riserverà la vita… Ciò che conta è vivere per conquistare anche solo un attimo di felicità.
Erano passati tre anni dall’ultima volta che avevo visto il dottor Burton. Da lontano riuscivo a capire che il tempo l’aveva fatto invecchiare bene. Anzi, da lontano sembrava che il tempo non avesse invecchiato nessuno di noi due. Tutto era perfetto e nulla si era alterato.
Ogni istante, ogni ora, ogni giorno sono unici ed irripetibili. Una frase scontata? Forse sì, ma pensiamo a quante volte siamo assenti all’appello del nostro Presente proiettati nel futuro o nel passato. Un’esistenza, la nostra, sottratta alla magia del Carpe Diem, dove l’Essere è quantificato, mortificato da una realtà basata sull’Avere dove l’Apparire, sovrano, apre scenari teatrali accattivanti che, beffardi, ci invitano a un gioco di ruoli per raggiungere effimeri traguardi… lontani da noi stessi.
Non ho scelto io la data di nascita e neppure quella della mia morte, ma posso scegliere come vivere il mio passaggio che intercorre tra le due date fissate dagli eventi.