Rei TOma – Frasi su animali
L’unica che servo è l’onorevole principessa dai capelli rossi laggiù. Se qualcuno dovesse proprio chiamarmi cane, allora sono il cane di Nakaba.
L’unica che servo è l’onorevole principessa dai capelli rossi laggiù. Se qualcuno dovesse proprio chiamarmi cane, allora sono il cane di Nakaba.
Fintanto che l’uomo continuerà a distruggere gli esseri viventi inferiori, non conoscerà mai né la salute né la pace. Fintanto che massacreranno gli animali, gli uomini si uccideranno tra di loro. Perché chi semina delitto e dolore non può mietere gioia e amore.
Più gente conosco, e più apprezzo il mio cane.
Alla fine mi hai lasciato… ci credevo… ci speravo… ma non ce l’hai fatta. Volevi vivere e per questo hai lottato come un piccolo leoncino, anche se eri diventato talmente minuto e fragile che avevo quasi paura di romperti con una semplice carezza. Ti ho amato tanto e non smetterò di amarti solo perché non sei più con me fisicamente. Tu sei ancora qui… sei in ogni angolo di casa… sei nelle mie orecchie che ti sentono… sei nelle mie labbra che ti chiamano… sei tra le mie braccia che ti scaldano… sei nei miei occhi che ti vedono ancora dappertutto… ma sei soprattutto nel mio cuore che ti ama infinitamente. Sei ancora qui… il tuo dolce e delicato profumo di cucciolo è ancora qui. Ciao mio piccolo cuore ricoperto di pelo.
Una madre che perde un figlio, nella vita muore due volte. io sono stata fortunata!
Mi guardava con i suoi inconfondibili occhi felini e sembrava davvero volesse parlarmi, sembrava mi chiedesse perché le era capitato tutto ciò e quando avrebbe avuto termine. Compresi forse solo in quel periodo quanto fossi arrivato ad affezionarmi a lei. Finii anche per chiedermi che differenza ci fosse tra la mia Ten, vezzeggiata e coccolata, ed un animale qualsiasi che magari avevo appena mangiato o stavo per mangiare. Bovini, ovini, cavalli, pesci, conigli, non mi avrebbero guardato con musi altrettanto tristi ed imploranti ad un passo dalla morte? Da allora mai più ho mangiato qualcosa che avesse occhi.
L’uccellino stermina i parassiti dell’elefante, quindi resta impettito per qualche secondo: giusto il tempo di sentirsi un leader.