Carl Gustav Jung – Religione
Il fanatismo è un dubbio ipercompensato.
Il fanatismo è un dubbio ipercompensato.
Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filatteri e allungano le frange; amano posti d’onore nei convitti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ‘rabbì dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare ‘rabbì, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno ‘padrè sulla terra, perché uno solo è il padre vostro, quello del cielo.
Se Dio esiste, esagera.
Ogni giorno Dio mette alla prova le persone speciali, affinché questi trovino la forza in Lui di andare avanti!
Vi scongiuro, fratelli miei, rimanete fedeli alla Terra, e non credete a coloro che vi parlano di speranze soprannaturali! Sono avvelenatori, che lo sappiano o no.
Uno Spartano domandò a un sacerdote che voleva confessarlo: “A chi devo confessare i miei peccati, a Dio o agli uomini?” “A Dio”, rispose il prete. “Allora, ritirati, uomo”.
Una religione cattiva è sempre una religione.
Una passeggiata in un manicomio mostra che la fede non prova nulla.
Io crederei all’esistenza del Salvatore se voi aveste una faccia da salvati.
Fra la religione e la vera scienza non esistono né parentele né amicizia, e neppure inimicizia: vivono in sfere diverse.
Dopo essere venuto a contatto con un uomo religioso, sento sempre il bisogno di lavarmi le mani.
Il cristianesimo non se l’è presa forse anch’esso con la proprietà privata, con il matrimonio, con lo Stato? Non ha predicato, in loro sostituzione, la beneficenza, la mendicità, il celibato e la mortificazione della carne, la vita claustrale e la Chiesa? Il socialismo sacro è soltanto l’acquasanta con la quale il prete benedice la rabbia degli aristocratici.
Il credente non si lascerebbe strappare la sua fede né tramite argomentazioni né tramite proibizioni. E se anche la cosa riuscisse nel caso di qualcuno, sarebbe una crudeltà. Chi per decenni ha preso sonniferi, naturalmente non può dormire se ne viene privato.
C’è una religione della natura e della ragione, scritta nel cuore di ciascuno di noi fin dalla creazione, che dev’essere la pietra di paragone per giudicare della verità di ogni religione ufficiale.
Alcune concezioni buddiste della natura delle cose si avvicinano di più all’attuale modo di pensare di quanto facciano le tradizionali categorie cristiane. Ad esempio l’immagine buddista della Rete di Indra dipinge la realtà come una rete a tre dimensioni; ogni coscienza individuale è rappresentata da una goccia di rugiada ad ogni intersezione, che riflette in se stessa l’intera rete.
Il senso dell’esistenza è la felicità.Il creato esiste per essere felice in eterno.Tutto è in funzione della felicità.La vera felicità può esistere solo in presenza dell’amore.Senza amore non può esistere la felicità.L’amore è il motore dell’universo: amare ed essere amati.Dio è amore.Solo per amore ha creato l’universo e la vita, l’uomo a sua immagine e somiglianza.Gesù Cristo ci ha insegnato che Dio ci ama è vuole la nostra felicità, che può avverarsi pienamente solo se anche noi ci amiamo a vicenda, corrispondendo alla fonte inesauribile dell’amore eterno.Questo è il bene assoluto, mentre il male è solo negazione, assenza d’amore.Questo è il cristianesimo, che, a differenza delle altre religioni, porta Dio all’uomo, in carne ed ossa, sul pianeta terra, per donarsi totalmente sulla croce.Mentre le altre religioni nascono dal bisogno umano di una risposta alla morte e di un contatto con l’assoluto, il cristianesimo è una rivelazione divina, un’esperienza di vita.Il cristianesimo non è osservanza di regole e precetti, come l’ebraismo, e neanche sottomissione forzata, come l’islam, ma comunione d’amore, simile all’unione fra l’uomo e la donna, la famiglia che è base per la società.Cosi, lavorando per il bene comune, la patria diventa unica famiglia, senza più politica e filosofia, che sono parole al vento, frutto del controverso pensiero umano.Solo cosi la vita ha un senso e diventa poesìa, una bella poesìa infinita.
Dio e l’umanità hanno fondato la loro causa su nulla, su null’altro che se stessi. Allo stesso modo io fondo allora la mia causa su me stesso, io che, al pari di Dio, sono il nulla di ogni altro, che sono il mio tutto, io che sono l’unico.