Salvatore Riggio – Religione
Dio non diede l’inizio all’umanità, è l’umanità che diede l’inizio a Dio.
Dio non diede l’inizio all’umanità, è l’umanità che diede l’inizio a Dio.
L’amore disarma: quando uno si sente amato del tutto, sempre, ovunque, a qualsiasi costo, non teme più, lascia cadere le armi e al posto dell’odio subentra l’amore, al posto della menzogna subentra la verità, al posto della morte entra la vita.
Dio è solo la mente che fa gli straordinari.
La gente cerca la via che porta al cielo per la semplice ragione che ha perso la strada sulla terra.
La conoscenza è fatta di una materia più dura di quella della fede sicché, quando si urtano, è la fede a spaccarsi.
La bibbia ci rivela il carattere del nostro Dio con esattezza e dettagli senza rimorso. È forse la biografia più accusatoria che sia mai stata stampata. Al confronto rende Nerone un angelo.
Io sono circondato da preti che ripetono incessantemente che il loro regno non è in questo mondo, eppure allungano le mani su tutto quello che possono prendere.
Io se fossi Dio, non avrei fatto gli errori di mio figlio, e sull’amore e sulla carità mi sarei spiegato un po’ meglio.
Perché Dio dovrebbe incavolarsi a morte con chi dice che uno più uno fa due. E che se cambia il risultato distrugge il Mondo e il suo regno, crollati nella negazione della materia e dello spirito. E che il rapimento e la macellazione per aggiungere doppio splendore all’universo lo consuma nel nulla, insieme a tutte le cose. E che dovrà in quel caso ammazzare ogni bellezza per sostenerlo prima del crollo definitivo, spenta l’ultima candela. E che… beh si, forse ha ragione a imbestialirsi.
Un giorno sarò parte di Te, sarò parte della Tua “infinitezza”del Tuo universo d’anime di defunti, sarò ubiquo,perché Tu sei l’insieme di tutte le anime e dei pensieri umaniche si saldano, si fondono fra loro.Tutti saremo parte di Te, non bestemmiamolo, potremmo offendere nostro Padre.Saremo in ogni luogo, non saremo più materia, conosceremo il futuro potendo guardare il passato, conosceremo il destino dell’uomo, lo scopo della vita, perché saremo Dio.Per ottenere questo, che è la perfezione,dovremo attendere la morte.
Diventare ateo quando si è credente è molto più semplice che diventare credente quando si è ateo.
Se ci guardiamo intorno non mi pare che la presenza del crocifisso abbia impedito di fare scelte diverse, né abbia contribuito molto a fare di Cristo e del suo Vangelo uno stile di vita. Tuttavia amareggia noi cattolici questo accanimento contro un simbolo che anche per i non credenti incarna valori umani, ben al di là di ogni denominazione religiosa.
Gesù non ha dato la vita per fare della croce e del suo corpo straziato il simbolo di una cultura in contrapposizione ad altre. Gesù è morto in croce per unire, non per dividere. Per il cristiano la croce è un oggetto di culto, non un gioiello da sfoggiare o un arredo. Ciò che scandalizza è usare Dio, il cristianesimo, il crocifisso per altri motivi che non siano quelli per i quali Gesù ha dato la vita.
Tutte le religioni sono d’accordo su un punto.L’apice della propria esistenza, della felicità, della concentrazione, della conoscenza, dell’impegno, di ciò che la religione ci dice che dobbiamo fare… quell’apice è sempre la morte.
Dio mi rispetta quando lavoro. Mi ama quando canto.
Se Dio veramente esistesse allora quando arriverà il mio momento riconoscerò di essere stato dalla parte del torto assumendomi le mie colpe e accettando la punizione che mi darà. Se invece ho ragione io, voi non avrete mai la possibilità di riconoscerlo.
Gli angeli macellando satana, scuoiandolo per costruire il Messia figlio della maschera e di Christine, hanno bruciato per sempre il loro paradiso sotto l’acqua della morte, e condannato l’universo a una fine perpetua e senza possibilità di nuova creazione.