Renato Zero – Frasi d’Amore
Pagheròcon le lacrime anch’ioLa viltàDi non essere prontoQuanta furia di avere di piùNon è vero che c’è sempre tempo.
Pagheròcon le lacrime anch’ioLa viltàDi non essere prontoQuanta furia di avere di piùNon è vero che c’è sempre tempo.
A chi doni amore, automaticamente dai pure fiducia nella vita.
Cammini senza meta, la mente confusa, milioni di fotogrammi ti scorrono d’avanti cercando di trovare…
– Una madre che ama il proprio figlio, è una mamma. E non una madre. Una mamma è disposta a tutto pur di salvare il proprio bambino -. Guardò Marco di sottecchi. – Perché è lei che lo ha messo al mondo, è lei che lo ha cresciuto. In un certo senso, lo percepisce come una sua metà senza la quale è impossibile vivere.
Così piccole quelle mani,e così grande il cuoricino.Rubato da una violenza inaudita,InaccettataCosì grandi quelle mani,e così piccolo il suo cuore.Ma infinitoè il nostro amore.
Quel che penso è che purtroppo quando in ballo ci sono i sentimenti, dico quelli veri però, uno ci spera sempre, sino a rasentare il paradossale; penso che il desiderio di un ritorno sia finalizzato non solo ad accertarci se la persona che ci ha lasciati sia stata davvero nostra, ma anche se noi siamo stati davvero di quella persona, se riusciamo nuovamente ad accoglierla come se nulla fosse capitato, quasi con la tendenza assurda ad annullare l’eventualità del perdono perché è come se ritenessimo che non ci sia proprio nulla da perdonare, quasi i giochi s’invertono: siamo noi a dover essere perdonati forse per l’immane stupidità e la pericolosità delle nostre dipendenze sentimentali. È tutto un autoinganno!
Eppure un minimo motivo ci sarà se la vita ci ha fatto incontrare, no? Non è così bastarda come si crede. Calcola tutto, lei. E tu sei un addendo, una dolcezza aggiunta alla mia, un cuore aggiunto al mio, un paio d’occhi in più per meravigliarmi meglio, per ridere di cuore, per piangere. Sei qualcosa di più, qualcosa che va oltre me. Sei incanto, tesoro.
A chi doni amore, automaticamente dai pure fiducia nella vita.
Cammini senza meta, la mente confusa, milioni di fotogrammi ti scorrono d’avanti cercando di trovare…
– Una madre che ama il proprio figlio, è una mamma. E non una madre. Una mamma è disposta a tutto pur di salvare il proprio bambino -. Guardò Marco di sottecchi. – Perché è lei che lo ha messo al mondo, è lei che lo ha cresciuto. In un certo senso, lo percepisce come una sua metà senza la quale è impossibile vivere.
Così piccole quelle mani,e così grande il cuoricino.Rubato da una violenza inaudita,InaccettataCosì grandi quelle mani,e così piccolo il suo cuore.Ma infinitoè il nostro amore.
Quel che penso è che purtroppo quando in ballo ci sono i sentimenti, dico quelli veri però, uno ci spera sempre, sino a rasentare il paradossale; penso che il desiderio di un ritorno sia finalizzato non solo ad accertarci se la persona che ci ha lasciati sia stata davvero nostra, ma anche se noi siamo stati davvero di quella persona, se riusciamo nuovamente ad accoglierla come se nulla fosse capitato, quasi con la tendenza assurda ad annullare l’eventualità del perdono perché è come se ritenessimo che non ci sia proprio nulla da perdonare, quasi i giochi s’invertono: siamo noi a dover essere perdonati forse per l’immane stupidità e la pericolosità delle nostre dipendenze sentimentali. È tutto un autoinganno!
Eppure un minimo motivo ci sarà se la vita ci ha fatto incontrare, no? Non è così bastarda come si crede. Calcola tutto, lei. E tu sei un addendo, una dolcezza aggiunta alla mia, un cuore aggiunto al mio, un paio d’occhi in più per meravigliarmi meglio, per ridere di cuore, per piangere. Sei qualcosa di più, qualcosa che va oltre me. Sei incanto, tesoro.
A chi doni amore, automaticamente dai pure fiducia nella vita.
Cammini senza meta, la mente confusa, milioni di fotogrammi ti scorrono d’avanti cercando di trovare…
– Una madre che ama il proprio figlio, è una mamma. E non una madre. Una mamma è disposta a tutto pur di salvare il proprio bambino -. Guardò Marco di sottecchi. – Perché è lei che lo ha messo al mondo, è lei che lo ha cresciuto. In un certo senso, lo percepisce come una sua metà senza la quale è impossibile vivere.
Così piccole quelle mani,e così grande il cuoricino.Rubato da una violenza inaudita,InaccettataCosì grandi quelle mani,e così piccolo il suo cuore.Ma infinitoè il nostro amore.
Quel che penso è che purtroppo quando in ballo ci sono i sentimenti, dico quelli veri però, uno ci spera sempre, sino a rasentare il paradossale; penso che il desiderio di un ritorno sia finalizzato non solo ad accertarci se la persona che ci ha lasciati sia stata davvero nostra, ma anche se noi siamo stati davvero di quella persona, se riusciamo nuovamente ad accoglierla come se nulla fosse capitato, quasi con la tendenza assurda ad annullare l’eventualità del perdono perché è come se ritenessimo che non ci sia proprio nulla da perdonare, quasi i giochi s’invertono: siamo noi a dover essere perdonati forse per l’immane stupidità e la pericolosità delle nostre dipendenze sentimentali. È tutto un autoinganno!
Eppure un minimo motivo ci sarà se la vita ci ha fatto incontrare, no? Non è così bastarda come si crede. Calcola tutto, lei. E tu sei un addendo, una dolcezza aggiunta alla mia, un cuore aggiunto al mio, un paio d’occhi in più per meravigliarmi meglio, per ridere di cuore, per piangere. Sei qualcosa di più, qualcosa che va oltre me. Sei incanto, tesoro.