Robert Jackson – Guerra & Pace
La civiltà si attende che questo tribunale metta la forza del diritto internazionale, i suoi precetti, i suoi divieti e la maggior parte delle sue sanzioni a servizio della pace.
La civiltà si attende che questo tribunale metta la forza del diritto internazionale, i suoi precetti, i suoi divieti e la maggior parte delle sue sanzioni a servizio della pace.
Io non ho mai veduto città che non desideri la rovina della città vicina: niuna famiglia che non voglia sterminare qualche altra famiglia. Per tutto i deboli hanno in esecrazione i potenti, innanzi ai quali s’avviliscono, e i potenti trattano quelli come le pecore, di cui si vende la lana e la carne. Un milione d’assassini arruolati, corre da una parte all’altra dell’Europa, esercitando l’omicidio e la ruberia con disciplina, per guadagnare il pane, perché non hanno più onesto mestiere; e nelle città che sembrano goder la pace, e dove fioriscono l’arti, gli uomini son divorati da più gare, più pensieri, e più inquietudini, che una città assediata non prova fiamme; le tristezze secrete sono ancor più crudeli che le miserie pubbliche.
Quale combattimento può giudicarsi vantaggioso, se apre ferite da ambo le parti?
Siamo in guerra e io sono un soldato, generazione dopo generazione, si deve soffrire e morire, siamo preparati a questo e Voi? Abbiamo la perseveranza, la tenacia, la fede. Potete bombardarci, toglierci il cibo, occupare tutti i nostri luoghi sacri, ma non perderemo mai la nostra fede, portiamo Dio nel nostro cuore nelle nostre anime, morire significa unirsi a Dio. Potrà volerci un secolo, due secoli, tre secoli ma riusciremo a sterminarvi.
La pace e la guerra sono due concetti che si corroborano a vicenda, ognuno di questi termini esiste in funzione dell’altro.
Nella lotta per la pace, molti sono più interessati alla lotta che alla pace.
Se l’uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, sarà la guerra che butterà fuori dalla storia l’uomo.