Roberto Castelli – Guerra & Pace
Dobbiamo avere il coraggio di chiamare quello che molti definiscono terrorismo internazionale con il suo nome, cioè islamico. Il terrorismo internazionale non esiste, esiste un terrorismo nazionale ed uno islamico.
Dobbiamo avere il coraggio di chiamare quello che molti definiscono terrorismo internazionale con il suo nome, cioè islamico. Il terrorismo internazionale non esiste, esiste un terrorismo nazionale ed uno islamico.
La guerra… è un modo idiota per ottenere un qualcosa con una stupida scusa.
La guerra fa parte della natura umana. Solo i folli credono di poterla fermare.
Un soldato raccontò, di quando il cielo si oscurò, la terra pianse lacrime di aceto e grandine. Che cos’è la libertà, che significato ha?
Una pace certa è preferibile e più sicura di una vittoria sperata.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
L’indifferenza miete più vittime della guerra.
La guerra… è un modo idiota per ottenere un qualcosa con una stupida scusa.
La guerra fa parte della natura umana. Solo i folli credono di poterla fermare.
Un soldato raccontò, di quando il cielo si oscurò, la terra pianse lacrime di aceto e grandine. Che cos’è la libertà, che significato ha?
Una pace certa è preferibile e più sicura di una vittoria sperata.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
L’indifferenza miete più vittime della guerra.
La guerra… è un modo idiota per ottenere un qualcosa con una stupida scusa.
La guerra fa parte della natura umana. Solo i folli credono di poterla fermare.
Un soldato raccontò, di quando il cielo si oscurò, la terra pianse lacrime di aceto e grandine. Che cos’è la libertà, che significato ha?
Una pace certa è preferibile e più sicura di una vittoria sperata.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
L’indifferenza miete più vittime della guerra.