Roberto Gervaso – Verità e Menzogna
Quel che sono lo devo anche ai miei errori.
Quel che sono lo devo anche ai miei errori.
Sei forse tu l’amore? Sei forse tu? Che mi sorridi? Sei forse tu che mi abbracci? Sei tu che mi sorreggi mentre sto cadendo? Allora se sei tu dimmi perché indossi la maschera della bugia? Togli quella maschera prendi il coraggio e guardami negli occhi, non vedi le mie lacrime? Quelle non indossano una maschera!
L’occhio attento e la mente rigorosa saprebbero riconoscere la verità anche in un sasso.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; e così testimoniate contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. Ebbene colmate la misura dei vostri padri.
In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma non sono due. Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell’amore diventano Uno.
Sono poche le ragioni per dire la verità, mentre quelle per mentire sono infinite.
La menzogna è frutto del non amore, chi mente non ama se stesso ne quello che fa.Semplice è quello che si fa se si è amanti e veri del proprio mestiere.